Bonus psicologo: il sì durante la notte

20 milioni di euro stanziati a favore della salute mentale dei cittadini italiani, questo si è deciso la scorsa notte: le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio hanno approvato il bonus psicologo, misura contenuta nel decreto Milleproroghe. 10 milioni serviranno per rafforzare le strutture sanitarie e per reclutare i professionisti e 10 per alleggerire la spesa ai cittadini.
Come funzionerà
Il discriminante è, come sempre, l’Isee, ma questa volta sembra non essere così basso: 50mila euro. Si potranno così chiedere i ristori delle spese sostenute per la terapia psicologica con specialisti iscritti all’Ordine, per un massimo di 600 euro a persona (circa 12 sedute se si calcola una media di 50 euro a incontro). Secondo Roberto Speranza «Con il bonus psicologo non risolviamo tutto, dobbiamo rafforzare il servizio sanitario pubblico in ambito di salute mentale. C’è bisogno di più risorse per l’assistenza territoriale e psicologica con una azione sistemica. Il bonus è un primo segnale e il mio impegno c’è». Un buon primo passo, dopo tutto. Il bonus sarà ricevuto sotto forma di voucher, erogato dal proprio medico di base, a disposizione di chi soffre di malesseri psicologici. Tutte le specifiche verranno presto fornite, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge su cui è stata posta la fiducia alla Camera per venerdì 18 febbraio.
Il Governo torna sui propri passi
Il quadro all’inizio dell’anno era ben diverso, il bonus psicologo era stato bocciato, scatenando forti polemiche tra i cittadini e non solo, era nata infatti una petizione online che aveva raccolto ben 300mila firme. Questa notte si è ottenuta una piccola, anche se abbastanza scontata, nel riconoscimento dell’importanza della salute mentale. Soprattutto dopo due anni di pandemia, per chi ha subito e sta subendo effetti importanti quali ansia, depressione e dipendenze, specialmente tra i ragazzi. Infatti, nel documento approvato nella notte si legge che il provvedimento è volto «a potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche mediante l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali, e per fronteggiare situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress». Le conseguenze della pandemia sono state quindi il motore principale della decisione: secondo uno studio condotto dalla Fondazione The Bridge durante la pandemia c’è stato un aggravamento delle condizioni di salute degli utenti già in carico ai servizi di salute mentale: il 68% ha diminuito l’aderenza al trattamento e per il 63% è incrementato il rischio suicidario. In generale nella popolazione il rischio di accrescere i sintomi ansiosi, depressivi e stress è arrivato al 95%, l’aumento di dipendenze patologiche è del 90% ed è aumentato dell’85% l’ utilizzo di farmaci non soggetti a prescrizione come gli ansiolitici e gli psicotropi. Quello del bonus psicologo potrebbe essere il primo passo per riconoscere che la salute mentale è la prima forma di salute a dover essere salvaguardata.