ABRUZZO: elezioni amministrative 15 e 16 maggio 2011

Di Loris Tarli
Malumore diffuso, astensionismo latente…segnali di cambiamenti..
Dai risultati delle elezioni amministrative 2011 nella regione Abruzzo cercheremo di capire la tendenza dei cittadini nei confronti della politica di oggi. La prima fase delle elezioni amministrative, infatti hanno dimostrato una insolita uguaglianza sostanziale, fenomeno che si è riscontrato soprattutto nei comuni più grandi della regione Abruzzo.
In tali località si è avuta una risposta dall’elettorato che dimostra insoddisfazione e malcontento di fondo per l’amministrazione condotta e per i programmi posti in campo da entrambi i due più grandi schieramenti politici.
Si dovrà ricorrere all’istituto del ballottaggio, nessuna delle due liste più forti è riuscita ad arrivare alla maggioranza.
I comuni di Francavilla al Mare, Roseto Degli Abruzzi, Lanciano e Vasto dovranno far effettuare una nuova convocazione del corpo elettorale la cui scelta è stavolta limitata ai soli due candidati con maggiori consensi.
La sorpresa piu’ grande e’ giunta da Francavilla al Mare, dove il candidato del centrodestra, Carlo De Felice, si e’ fermato al 22,34 per cento pur essendo appoggiato da ben cinque liste (tra cui PdL, Udc e Fli).
Altra particolarità si è verificata nel Rosetano, dove non è stata riconfermata l’amministrazione uscente a primo turno ben lontana dalla maggioranza necessaria per governare,Stessa situazione è accaduta a Vasto in cui il partito che ha preso più consensi si colloca al di sotto del 40% pur avendo al suo interno 5 liste coalizzate, in questo comune il Movimento 5 Stelle (presente solo in questo comune della regione) ha costituito una forza nuova contrastante le percentuali dei partiti di maggioranza . Lo stesso andamento si è verificato a Lanciano con percentuali ben distanti dal fatidico 50%+1 per entrambe le due liste in corsa per amministrare la città.
Se ne può dedurre che la crisi che stiamo attraversando contornata da scandali che investono i due più grandi partiti sono stati percepiti dall’elettorato, adesso più che mai, come un bisogno urgente di rinnovare le liste ricercando una via politica nuova.
Urge una politica portata avanti, non da professionisti abili oratori del “politichese”, ma da strategie amministrative create dal popolo stesso, realmente efficaci ed efficienti e soprattutto poste in essere in modo trasparente. In passato avveniva che il candidato appartenete nelle lista più famosa vedeva crescere in modo importante i propri voti, adesso questo avviene molto meno perché gli elettori stanno più attenti per eleggere il candidato che sta al fuori dagli schemi di conduzione farraginosa e oscura tipici della conduzione politica nazionale, mentre quelli delusi si astengono decisamente dal votare.
Dopo i risultati di ballottaggio, si avranno i sindaci dei rispettivi comuni, ma questi non avranno l’appoggio, solido e concreto dalla parte della maggioranza dei cittadini.
molti elettori dovranno sottostare ad un programma elettorale dei nuovi sindaci scelti dalla minoranza di residenti.Per evitare questo è consigliabile andare a votare le persone e non le bandiere scongiurando il pericolo che il vero voto diventi l’astensione.I sindaci neo eletti, in questo caso, dovranno essere bravi a ricondurre una politica armonizzata con il popolo, vivendo con esso nell’intero arco dei cinque anni di mandato, modellando il programma politico con i cittadini in base alle esigenze e contrastando le emergenze; solo così potranno sperare di risollevare la fiducia nella politica da parte dei cittadini.