PALLE DI NEVE | Quando il gioco supera il limite

Cinema e tv - 21 Novembre 2016

di Francesco De Bonis

Tratto dal libro Il cane che fermò la guerra, divenuto un omonimo film nel 1985, approderà nelle sale italiane il 24 novembre Palle di neve – Snowtime, film d’animazione remake.

La sinossi si svolge durante il periodo invernale. Durante le vacanze, in una città dove ci sono solo maschi e pochissime femmine, il giovane Luke e la sua banda di amici (tra i quali il super genio Quattrocchi, il gigante buono Jack, i gemelli Henry e George, il poco socievoole Manolo, la bionda Fran e Piers, proprietario del San Bernardo Cleo) decidono di dividersi in due squadre e montare su un’epica battaglia di palle di neve. Al gioco si aggiungeranno anche Sophie e Lucy, due sorelle appena trasferite nella piccola cittadina. Durante questo periodo, in cui il divertimento sfocerà in qualcosa di più serio, scoppia l’amore tra Luke e Sophie.

Come tutti i film d’animazione, che necessariamente devono mettere da parte la forma stilistica per il pubblico (giovanissimo) a cui si riferiscono, anche il film di Jean Francois Pouliot, co-diretto insieme a Francois Brisson, presenta, esplicitandolo, un lato profondamente didattico e istruttivo. L’opera, dalle note spensierate e giocose, denuncia l’azione della guerra, vista prima come un divertimento dai giovani protagonisti. Solo dopo “aver toccato il fondo del barile”, ci si rende conto delle proprie azioni. La critica è sempre presente nell’arco degli 82 minuti di durata: dalla figura di Luke, orfano di padre perchè morto in guerra, alle incredulità dei ragazzi nel momento in cui una delle due squadre supera il limite (“ma siete pazzi?!” Riecheggia per tutto il film), fino al tragico finale, per il quale non mancheranno le commozioni del giovane pubblico.

Palle di neve – Snowtime è perciò un film libero, fresco ma anche riflessivo. Un leggero esempio di cinema d’animazione non statunitense, anche grazie alla colonna sonora, firmate da grandi artisti come i Simple Plan, Walk Off The Earth, Groenland, Marie-Mai e Celine Dion. Un buon modo per portare i figli al cinema, facendoli divertire e pensare a quello che, neanche da bambini, dovrebbe essere visto più come un gioco.

VOTO: 7