Until Then – Sovvertire Le Aspettative
Uscito su PC e PS5 lo scorso 25 Giugno, a opera di Polychroma Games e pubblicato da Modus Games, Until Then si mostra come un titolo prettamente narrativo, basato molto sulla sorpresa che è in grado di suscitare nei giocatori e sulla sua abilità nel sovvertire molte aspettative.
Un’Opera Multisfaccettata
In una città delle Filippine, il nostro protagonista Mark vive la sua vita da giovane studente. Un cataclisma su scala globale, avvenuto solo qualche mese prima, è ormai un lontano ricordo per buona parte della popolazione. La scuola è un fastidio, i videogiochi occupano buona parte del suo tempo libero, il pianoforte è una nuova passione che purtroppo si rivela un po’ più complicata del previsto.
Fra vecchi e nuovi amici, i primi interessi amorosi iniziano a farsi largo abbastanza da dimenticare che ogni tanto le persone a lui care meriterebbero più attenzione e che il passato torna sempre, prima o poi.
Until Then è uno Slice of Life leggero e divertente che con la sua prevedibilità ci riporta ai tempi delle scuole, quando i problemi principali erano i pettegolezzi sulle coppie della classe e i compiti fatti all’ultimo nella speranza di ottenere una sufficien—
In una città delle Filippine, il nostro protagonista Mark vive la sua vita da giovane adolescente. Un cataclisma su scala globale, avvenuto solo qualche mese prima, ha avuto ripercussioni sulla vita di tutti i giorni di molte persone che ancora faticano a tornare alla normalità. La scuola è un fastidio, i videogiochi (un tempo unico interesse) non sono più così eccitanti, il pianoforte potrebbe essere un nuovo modo per avvicinarsi a sua madre che non vede da quando anni prima è andata a lavorare all’estero per garantirgli un futuro migliore.
Fra vecchi e nuovi amici, i primi interessi amorosi si fanno largo nella sua vita e le prime riflessioni su cosa voglia dire essere una persona matura spuntano nella sua mente, circondate da eventi che lasciano presagire poco di buono.
Until Then è una storia seria e matura. Fra battute ilari e momenti di riflessione, ci ricorda che spesso la vita è dura, ma con l’aiuto degli amici è possibile superare qualsiasi co—
In una città delle Filippine, il nostro protagonista Mark vive la sua vita. Un cataclisma su scala globale, avvenuto solo qualche mese prima, ha avuto conseguenze disastrose su gran parte dei paesi del mondo. La scuola è un lontano ricordo per molti ragazzi della sua età, la maggior parte delle persone punta a sopravvivere più che a vivere, e Mark vuole fare qualcosa per sistemare questo disastro. E per farlo, è disposto a qualsiasi cosa.
Non per sé, non per avere un qualche ritorno personale. Lo fa per Cat. Lo fa per suo padre e sua madre, per Ridel, per Louise, Nicole, per Sophia, per… Perché forse spera in qualcosa che non esiste nemmeno?
Until Then è una storia cupa, triste e tragica. Ci parla di cosa vuol dire crescere, ma anche di cosa succede quando non sei disposto ad affrontare il passato e le proprie mancanze. Ma anche, in fondo, ad accettare i propri errori e trovare consolazione nella consapevolezza che, in fondo, siamo tutti umani.
Particolare in ogni dettaglio
Lo stile artistico di Until Then richiama molto una tipologia di “2D / 3D di nuova generazione”. A personaggi e sprite 2D vengono affiancati ambienti ed elementi in 3D che contribuiscono a dare una profondità maggiore al mondo di gioco nella sua totalità. Il tutto incorniciato in una pixel art che funziona sorprendentemente bene con tutti i giochi di camera che il gioco presenta, dagli zoom-in sui volti dei personaggi agli zoom-out usati per mostrare le aree più ampie.
Anche l’illuminazione risulta molto particolare, andando ad essere direzionale e dinamica anche sugli sprite 2D che di tanto in tanto presentano un leggero contorno (come se fossero realmente illuminati).
Passando alla soundtrack, la passione per il piano del protagonista denoterà una corposa presenza di brani di musica classica: un ottimo modo per far immergere il giocatore completamente anche da questo punto di vista.
Di tanto in tanto il gioco rinuncerà ad avere un sottofondo musicale, e per quanto spesso sia una scelta interessante e ben funzionale con quella che è l’atmosfera, alcune volte si sentirà un po’ la mancanza di qualcosa che faccia da sfondo alle vicende che stanno avvenendo a schermo.
Per quanto riguarda il gameplay, in realtà, c’è poco da dire: Until Then è una storia interattiva che presenta di tanto in tanto alcuni minigiochi che sfideranno l’abilità del giocatore (talvolta la sua prontezza di riflessi, talvolta la sua precisione, talvolta il suo senso del ritmo). La loro importanza è decisamente relativa, in quanto la maggior parte del gameplay consisterà nel leggere semplicemente lo svolgimento della storia.
A questo proposito, purtroppo c’è da denotare una traduzione in italiano non particolarmente ispirata: errori di battitura, giochi di parole resi poco bene e alcune frasi che hanno poco senso mi costringono a consigliare la localizzazione inglese piuttosto che quella nostrana (nonostante, nel complesso, il gioco si possa comprendere tranquillamente con entrambe).
Sovvertire le aspettative
Ammetto di essermi approcciato a Until Then con un po’ di sufficienza. Per quanto il progetto mi ispirasse sono arrivato a un punto in cui semplicemente il gioco sembrava troppo prevedibile per me, fino ad essere quasi deluso dal suo modo di gestire alcuni avvenimenti.
È stato bellissimo scoprire che la realtà dei fatti era completamente diversa, e il gioco aveva ancora così tanto da offrirmi. Lo spessore emotivo dei personaggi, l’imprevedibilità delle vicende, spiegazioni che dapprima risultano assurde ma poi si dimostrano completamente sensate… Sono genuinamente fiero degli sviluppatori per essere riusciti a comporre un’opera così ben formata dall’inizio alla fine, capace di sorprendermi, farmi ricredere completamente, farmi ridere e anche commuovere.