Terremoto ad Ischia. Due morti. Estratti dalle macerie tre bambini
Crolli, feriti e due morti è la conseguenza di un forte scossa di terremoto che ha colpito ieri sera, intorno alle 20,57 Ischia.
Il terremoto di magnitudo 4.0 ha avuto come epicentro il mare, ad una profondità di 5 chilometri. I maggiori danni si sono registrati a Casamicciola Terme, dove è crollata la chiesa del Purgatorio e una palazzina. Danni, con caduta di calcinacci, si sono verificati anche a Lacco Ameno e in altri comuni dell’isola verde. I feriti accertati sono 39. Due i morti.
A lavoro, oltre i Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Pronto Soccorso e Protezione Civile. Nella notte, i vigili del Fuoco hanno estratto dalle macerie Pasquale, un neonato di 7 mesi.
Nella giornata di oggi, sempre i Vigili del Fuoco hanno portato in salvo anche i suoi due fratelli, Mattias di 11 anni e Ciro di 8, intrappolati sotto le macerie.
Soccorsi stanno, nel frattempo, giungendo anche da altre zone d’Italia. Squadre di Vigili del Fuoco sono partiti da Bolzano e dalla Calabria per dare il cambio alle squadre di pompieri che lavorano senza sosta dalla serata di ieri.
Il presidente della Consiglio, Gentiloni, in uno tweet si è unito al dolore delle vittime, mentre il Capo dello Stato Mattarella ha elogiato gli interventi tempestivi della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e tutti coloro che si prodigati durante queste ore di angoscia, paura e speranza.
Nell’isola sono state allestite un’area improvvisata di Pronto Soccorso, mentre sono stati aumentati i traghetti per coloro che intendono lasciare l’isola.
Il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Egidio Grasso ha detto: ” Non è normale che un terremoto simile determini crolli di edifici” e chiama in causa le numerose costruzioni abusive realizzate nel corso degli anni.
Non è la prima volta che ad Ischia si verifichi un terremoto di grande portata, anche perchè la zona colpita dal sisma è la stessa di un famosa catastrofe naturale che si verificò nel lontano 1883, che provocò la morte di ben 2000 persone.
L. R.