Alessandro Stradella genio e sregolatezza: un emblema

L’atmosfera barocca evocata da “La corda spezzata” perdura ben al di là della fine del film presentato a Genova. Il protagonista è un compositore geniale, molto prolifico, a detta degli esperti di un’attualità indiscutibile. Parliamo di Alessandro Stradella, un tipo passionale, temerario, vulnerabile, coraggioso, o forse solo ingenuo e impulsivo, cosa che gli creerà una vita molto difficile.
Indubbiamente un personaggio scomodo, soprattutto per sé. Bolognese di nascita, nomade per professione, ciò che sappiamo di lui è molto poco, vox populi per lo più. Luci e ombre si alternano sul suo cammino. La sua musica parla per lui, una copiosa produzione, nonostante la sua breve vita sia stata spezzata al culmine del successo, a soli 38 anni, pugnalato alle spalle da due sicari a Genova, dove era stato chiamato alla corte dei Principi Doria.
Una vita avventurosa, paradigmatica di genio e sregolatezza, che Francesco Leprino, appassionato di musica antica, ha tratteggiato facendone un ritratto musicale. La musica è, infatti, la struttura portante di questa sorta di affresco. Per sottolinearne l’assoluto protagonismo sono proprio cantanti e musicisti gli attori di questa singolare pièce ambientata in pieno Seicento.
Tutti gli attori provengono dal mondo della musica, in primis Claudio Astronio, chiamato appunto a impersonare il musicista, a sua volta compositore, interprete, maestro d’ organo, clavicembalo, direttore d’orchestra, organizzatore di eventi nel campo della musica antica; ora anche attore di grande spessore, grazie a questo genere espressivo, il musical, riproposto però da Francesco Leprino. Insieme agli altri comprimari musicisti e cantanti con molta naturalezza ripercorre con gli strumenti o con la voce la vicenda di Stradella in uno spazio senza tempo.
Come accennato prima, si sa molto poco del nostro protagonista. Di nobile casato fu accolto all’inizio nella cerchia di amici e conoscenti, ebbe protettori potenti ma solo uno gli restò accanto tutta la vita, destinatario delle sue lettere/diario. Il nobile veneziano Paolo Michiel, pieno di ammirazione per le sue doti e per la sua inesauribile produzione di alta qualità – oltre trecento pezzi in soli 15 anni di attività tra cui 7 opere, numerose cantate e oratori – cercò di proteggerlo tutta la vita.
Le nobildonne amate da Stradella sfilano sulla passerella della sua fama, da Maria Cristina di Svezia, a Maria Mancini nipote del potentissimo Mazarino, a Pia Antinori, Barbara Agnadini, Agnese Von Uffele, causa indiretta della sua tragica fine. Si affacciano una dopo l’altra sul palcoscenico senza tempo voluto dal regista, in maniera ironica ed evanescente, oggi e nel passato al tempo stesso; così la musica di ieri pur risalendo al XVII secolo dialoga con quella di oggi, dal “Basso Continuo” al Pop come d’incanto il passo si fa breve.
Le vicende vere, presunte o false di Stradella diventano l’occasione per lasciarsi avvolgere dalla sua musica, intensa e complessa, godibile a più livelli e agli antipodi rispetto ai tormenti della sua vita da romanzo. Un rutilante alternarsi di immagini, scorci delle “sue” città, zoom sulle architetture e un occhio indiscreto sui concerti da camera, evanescenti figure di donne rapite dal fascino del “musico”, come lo chiamava affettuosamente il suo protettore veneziano.
Fortemente voluto dalla Fondazione Anfossi e da Carla Magnan compositrice e regista a sua volta, ambasciatore di Genova nel mondo, questo quadro particolare è stato dipinto anche nella città dei Doria. Vivamente consigliato per il “lessico” innovativo.
La corda spezzata
Un Musical barocco su Alessandro Stradella
Un film di Francesco Leprino
Una Produzione Al Gran Sole
www.lacordaspezzata.com