MotoGP, in Qatar rientra Martin: la sua situazione

“È stato un brutto infortunio, con tre fratture alla mano, quattro al piede e un problema a una costola. Sia Bagnaia sia Marquez mi hanno dato tanto supporto. Entrambi mi hanno consigliato di non forzare e di prendermi il mio tempo”.
Jorge Martin, campione del mondo in carica e grande assente nelle prime tre uscite della stagione 2025 di MotoGP, è pronto a riprendersi i riflettori. Lo stop forzato dovuto alla caduta nella prima giornata di test invernali e alla successiva in allenamento lo ha segnato nel fisico, ma non nello spirito. In Qatar salirà in sella alla sua Aprilia per la prima volta in gara, con l’obiettivo di accumulare chilometri.

Nel periodo di convalescenza, Martinator è stato supportato da uno psicologo, figura sempre più determinante nel mondo dello sport, ma soprattutto dai suoi colleghi. In primis i ducatisti Bagnaia e Marquez, i cui consigli sono stati particolarmente apprezzati: “È bello quando i tuoi avversari si interessano a te, perché vuol dire che vogliono vederti in pista a giocarti risultati importanti. Ho apprezzato molto la vicinanza mostrata. Marquez è stato a lungo infortunato, quindi so che se mi dice di pensare al recupero lo fa con il cuore. Quando si vede che un collega soffre, si entra in empatia con lui”.

La domanda nasce spontanea: Jorge Martin ha davvero recuperato dall’infortunio? I tempi di recupero lasciano desumere una risposta positiva, considerando che in passato abbiamo visto piloti risalire in moto per infortuni simili in tempi più ridotti. Ma è anche vero che dopo le vicissitudini di Marc Marquez, che ha messo a rischio la proprio carriera (e probabilmente perso diverse chance mondiali) per azzardare un recupero lampo dopo la caduta di Jerez 2020, tutti (piloti, team e medici) sono più scrupolosi. Ecco allora che il consiglio di Marquez di attendere il recupero completo assume ancor più valore. I recenti controlli medici hanno mostrato una buona evoluzione delle fratture alla mano e al piede. La formazione del callo osseo e la corretta posizione della vite sintetica sono segnali incoraggianti. Ma i dati positivi e incoraggianti dovranno essere confermati dall’ok del dottor Angel Charte, direttore medico della MotoGP. E, soprattutto, la tenuta fisica potrà essere testata solo in gara, con tempi e classifica come uniche sentenze.