MotoGP, le pagelle del Mugello
Il Gran Premio del Mugello, quinta prova del Mondiale 2013 di MotoGP, oltre a consegnare alla storia di questo campionato la fuga in solitaria di Jorge Lorenzo tra le parabole toscane, ha regalato brividi ed emozionanti colpi di scena. Queste le pagelle dei protagonisti:
Lorenzo: voto 10. Praticamente perfetto. Non una sbavatura, non un’imprecisione, nemmeno una effimera speranza concessa agli avversari. La terza vittoria di fila del pilota maiorchino sul circuito italiano è un capolavoro di costanza, lucidità e convinzione. Il suo strapotere nel caldo pomeriggio toscano è quasi imbarazzante;
Pedrosa: voto 7. Il secondo posto in una domenica che, a suo dire, rischiava di vederlo fuori dalle posizioni che contano vale quasi quanto una vittoria. Veder fuggire la Yamaha di Lorenzo e vedersi infilare senza alcun timore reverenziale dal debuttante Marquez non deve essere stato affatto incoraggiante per il leader del mondiale. La caduta nel finale del compagno di squadra rende comunque dolcemente gustosa una gara altrimenti insapore;
Crutchlow: voto 8,5. Il pilota inglese fa di tutto per restare aggrappato al trio di testa e, per una parte di gara, riesce addirittura ad emularne i tempi. Il podio finale è un’autentica consacrazione;
Dovizioso: voto 8. La partenza dalla prima fila aveva illuso qualche tifoso ducatista, ma non il buon Dovi, che da subito aveva messo in guardia dal passo di gara ancora troppo distante dai primi. Il forlivese riesce comunque a spremere al massimo la sua Ducati, spingendola più avanti dei suoi compagni di marca e tallonando la Honda di Bradl fino alla bandiera a scacchi. Il quinto posto finale è un’iniezione di fiducia per il futuro; il sorpasso al suo predecessore Rossi nella classifica mondiale, invece, una soddisfazione tanto attuale quanto mielata;
Marquez: voto 5. Spingere come un forsennato a tre giri dalla fine per rincorrere un Lorenzo a cinque secondi di distanza è da incosciente più che da fenomeno. La scivolata che gli costa il secondo posto in gara e in classifica, quanto meno, gli servirà da lezione per il suo splendente futuro;
Rossi: S.V. Quella del Mugello era per Valentino la classica gara “ora o mai più”. Un Bautista distratto (voto 2) ne soffoca l’impeto di rilancio dopo appena due curve. Non sarà “ora”, ma, possiamo starne certi, non sarà neanche “mai più”.
Giuseppe Ferrara
2 giugno 2013