Basket NBA: Toronto e Detroit, l’ EAST coast che prova a rialzare la testa

Questo non è sicuramente il periodo del grande East, Miami domina la costa ‘’ destra’’ degli stati uniti, dominio anche figlio di una mancanza di avversari, simil Juventus nel campionato nostrano, ed i possibili detronizza tori : Indiana,Knicks, Chicago e Boston, (quest’ultima ormai uscende dal periodo Big 3 + Rondo, con Allen andato agli odiatissimi Heat , la premiata ditta Garnett-Pierce alla corte di Jay Z ai Nets e Doc Rivers finito nella Los Angeles degli alley Hoop) utilizzando una espressione del celebre Federico Buffa, respinti con perdite.
Ma la voglia di rialzare la testa sembra esser balenata nella mente di diverse franchigie della costa ‘’ protetta’’ dall’angelo custode di Notorius BIG, e dato che quelli scadenti non erano tanto i roster andati ai playoffs quanto ‘’gli esclusi’’ , andremo a dare un’occhiata a due delle franchigie che sono uscite più rinvigorite dalla pausa estiva: i Toronto Raptors ed i Detroit Pistons.
- ALL’OMBRA DEL PALACE.
Panchina affidata a Maurice Cheeks tanto per cominciare, reduce dalle buone annate come assistente ad Oklahoma. Oltretutto i Pistons vengono da un vero e proprio re- build in tutti i ruoli. Escludendo la posizione di centro , dove mantengono Monroe e Drummond, hanno rivoluzionato praticamente tutti i ruoli.
Il cambiamento è avvenuto anche tramite la cessione di pezzi di tutto rispetto come: Brandon Knight, Corey Magette ,Jason Maxiell e Jose Calderon, che però sono stati egregiamente sostituiti dai seguenti ingressi:
Josh Smith da Atlanta, Jennings dai Bucks, l’ex eroe di casa Chauncey Billups dai Clippers, il ‘’rookie’’ Datome da Roma, Harrelson dai Brujos de Guayama di Porto Rico e tre scelte al draft, ovvero Mitchell, Siva e la scelta numero 8 da Georgia,Caldwell-Pope.
Ciliegina sulla torta, a completare la sezione ‘’ritorni’’ è stato messo sotto contratto Rasheed Wallace, stavolta non come giocatore ma come assistente allenatore, si dedicherà all’allenamento dei lunghi.
Allenatore:
Maurice Cheeks
Roster:
-Guardie -Ali – Lunghi
Peyton Silva Josh Smith Andre Drummond
Chauncey Billups Luigi Datome Greg Monroe
Rodney Stuckey Kyle Singler Charlie Villanueva
Kentavious Caldwell-Pope Jonas Jerebko
Brandon Jannings
Tony Mitchel l
Will Bynum
- DAL CANADA CON FURORE
L’acquisizione più importante, tolto l’arrivo di Gay nella precedente stagione, è quella di Masaij Ujiri, grande GM messosi in luce specialmente nella precedente stagione NBA, che ha preso il posto di Bryan Colangelo, rimasto comunque nelle dinamiche societarie come ‘’consulente’’, il Gm ex Denver ha consegnato in tempistiche più che apprezzabili un roster di tutto rispetto al coach Dwayne Casey. Altro cambio a livello dirigenziale è stato il licenziamento di Ed Stefanski dal ruolo di ‘’vice presidente esecutivo delle operazioni di basketball’’ per far spazio a Bobby Webster.
Fondamentale è stato anche , per quanto mi dispiaccia ammetterlo, l’addio di Andrea Bargnani, ormai dinosauro ‘’ erbivoro’’ tra i famelici Raptors canadesi, in sintesi : fuori posto. L’addio del Mago ha sicuramente liberato spazio in tutti i sensi, scambiato con New York con Novak, Camby, Quentin Richardson, gli ultimi due prontamene ‘’fired’’, due scelte al secondo giro, una nel 2014 ed una nel 2017, ed una al primo, 2016. Altro addio importante, altro europeo, è stato quello di Kleiza.
Ci sono stati ovviamente anche trasferimenti in entrata: Dwight Buycks da Marquette e l’angolano Morais , entrambi rookie, il sopracitato Steve Novak dai Knicks,Quincy Acy Dj Augustin, Austin Daye, Tyler Hansbrough e per ultimi il 19 di settembre sono stati annunciati Chris Wright, Carlos Morais e Julyan Stone.
Ulteriore buona notizia per Toronto, nel 2016 la partita delle stelle si gioca in Canada all’ Air Canada Center.
Allenatore: Dwayne Casey
Roster:
-Guardie -Ali -Lunghi
Landry Fields Austin Daye Quincy Acy
Kyle Lowry Steve Novak Amir Johnson
Dwight Buycks Rudy Gay Jonas Valanciunas
DJ Augustin DeMar DeRozan Aaron Garay
Terrence Ross Tyler Hansbrough
- TIRANDO LE SOMME
Le due franchigie sono ricche di talento e giovani, questi ultimi guidati da star di tutto rispetto come Smith e Gay che possono prendere in mano l’attacco quando i la truppa spara a salve, senza dimenticare cannonieri come: Jennings, De Rozan e Stuckey. Forse i Pistons sono stati leggermente più attenti a creare una situazione florida per la crescita delle promesse, mi viene da pensare ad esempio al fatto che sia stato preso co assistant Wallace, chioccia di Drummond e Monroe, o l’altro romanzesco ritorno di Billups, facilmente immaginabile come tutor di Stuckey e Jennings. Con questo non voglio assolutamente metter in discussione il lavoro della franchigia canadese che in modo quasi analogo a Detroit ha messo al centro del progetto giocatori come Valanciunas, nonostante non sia tornato da una esperienza slovena elettrizzante, o Lowry, messo in difficoltà dagli infortuni nella scorsa stagione, o i vari DeRozan, Ross e altri giocatori che hanno una carta d’identità tutto tranne che consumata, ma che compensano con tanto talento e margine di crescita, sicuramente coach Casey saprà far fruttare l’eccellente lavoro di Masaij.
Concludendo, dando credito solo alle ‘’figurine’’ di cui dispongono, le due squadre hanno la tangibile possibilità di centrare l’obiettivo playoffs, sta ai rispettivi staff tecnici costruire un sistema di gioco adeguato, speriamo che i binari siano quelli giusti, in modo da riportare nella giusta direzione l’East coast dell’ America che ama il Basket.
In bocca al lupo.
Tommaso Mencherini
14 ottobre 2013