Tra tatami e natura: la nostra intervista a Stefano Meneghel
Una vita divisa tra le arti marziali e la naturopatia, oggi ci spostiamo nella zona del Garda per fare due chiacchiere con Stefano Meneghel, coach MMA, campione mondiale di Sanda e quattro volte campione europeo di BJJ.
Ciao Stefano, benvenuto su 2duerighe, a che età e con quale arte marziale hai iniziato il tuo percorso?
Ciao a tutti i lettori di 2duerighe, il mio cammino nelle arti marziali è iniziato nel ’97, quando avevo già 25 anni. Ho iniziato con Kick boxing e Ju Jitsu tradizionale. Dopo due mesi di pratica, ho fatto la mia prima competizione di Kb vincendo la categoria. Mi sono allenato nelle due specialità fino al 2003, anno in cui sono passato al BJJ sotto la guida del mio attuale maestro Fabricio Nascimento. Oggi sono cintura nera di bjj dal 2010, cintura nera 3° grado di KB e Shoot boxing; ho al mio attivo 15 incontri a contatto pieno tra Kick, Sanda, MMA.
Bear’s Dojo, come è nata quest’avventura?
Il Bear’s Dojo è nato nel 2006 fortemente voluto da Matteo Milani, Maestro di Thai Boxe, che mi ha spinto ad aprire un corso di BJJ nella sua palestra. All’inizio è stata dura perché il jiu jitsu non era ancora così conosciuto: io avevo la mentalità d’atleta, non ancora da istruttore, e per alcuni mesi mi sono allenato con un unico allievo diventato, poi, la mia prima cintura nera.
Oggi siamo una piccola realtà di provincia che comprende 6 sedi sparse tra le provincie di Brescia, Mantova e Cremona: Solferino, Lonato, Isorella, Viadana, Ostiglia e Canneto s/O.
Inoltre ho il privilegio di insegnare jiu jitsu ad alcuni dei migliori fighters professionisti di MMA italiani come Angelo Rubino, Leonardo Damiani, Simone Tabaglio, Marco Manovali, Allagy Stekky e anche alla campionessa UFC Mara Romero.
Oltre alle arti marziali qual è il valore fondamentale che insegni ai tuoi allievi?
Considero il gruppo fondamentale e mi piace insegnare ai miei ragazzi che il bjj si può applicare anche nella vita. Infatti, anche nel mondo esterno alla palestra ci troviamo ad affrontare situazioni svantaggiose e dobbiamo trovare il modo di fare una leva per poter cambiare gli eventi.
Domanda di rito: il tuo ricordo più bello legato alle arti marziali.
Al livello di risultati sicuramente il mio primo europeo di BJJ a Lisbona nel 2006 quando, ancora cintura verde, ho vinto categoria e assoluto nelle cinture blu master. Molto bello anche quando, nel 2003, sono stato in Inghilterra a combattere nella gabbia: un’esperienza che ha cambiato il mio modo di vedere le arti marziali a livello nazionale.
Bear’s Dojo: prossimi eventi da segnare sul calendario?
A livello di Team abbiamo in programma di partecipare al Milano Challenge, Torino Challenge ed Europeo Nogi a Roma. Io, a causa di impegni di studio, rientrerò con l’evento di Torino a febbraio.
Nel tuo team spunta anche il nome della campionessa UFC Mara Romero Borella, cosa le hai consigliato prima del suo esordio in UFC?
È stato stupendo vedere Mara in Ufc! Non avrei mai pensato di vedere il “mio” jiu jitsu dentro la gabbia dell’evento N.1 al mondo. Quando ci siamo sentiti qualche giorno prima le ho consigliato di non pensare al risultato, ma di godersi ogni attimo di quella esperienza. Per ridurre la tensione poi le ho consigliato di lavorare a livello mentale con le immagini e con il nostro piccolo segreto della memoria dell’acqua.
Cambiamo completamente argomento: naturopatia, quando e come ti sei avvicinato a questo mondo?
Sono sempre stato affascinato dalle varie dimensioni della medicina naturale, come la fitoterapia, l’alimentazione naturale, ecc. Poi, nel 2015, la mia compagna, Roberta, mi ha convinto ad intraprendere un percorso di studi di Naturopatia per diventare padrone delle discipline e non un tuttologo da web! Tornare a studiare a 42 anni non è stato facile, ma ho scoperto un mondo fantastico con potenzialità incredibili anche nello sport. Il mio corso di Naturopata finirà a dicembre, ma in contemporanea ho frequentato master di specializzazione nell’uso dei rimedi floreali come fiori di Bach e fiori Australiani, nel massaggio con oli essenziali e aromaterapia.
Ultima domanda prima dei saluti: la naturopatia come può aiutare un atleta?
Io sono uno a cui piace sperimentare e ogni occasione o conoscenza nuova è buona per provare. Ho avuto dei buonissimi risultati con i fiori per calmare gli stati ansiosi prima della competizione. Posso raccontarvi un episodio con Mara: a marzo, prima del match che le ha fornito il biglietto di andata per l’ATT, abbiamo lavorato con un fiore di Bach che si chiama White Chestnut. Sapeva dell’importanza dell’incontro e il pensiero continuo la stava schiacciando e svuotando delle energie, ma dopo qualche giorno di trattamento è tornata la Mara di sempre iniziando la sua scalata verso UFC.
Grazie mille Stefano e in bocca a lupo per in progetti futuri.
Grazie a voi!