Pallavolo, Champions League femminile: continua il sogno di Busto. Ora una finale da Davide contro Golia
A Stettino le ragazze della Unendo Yamamay Busto Arsizio stendono le padrone di casa del Chemik Police con uno strabiliante 3-0 nella semifinale della principale competizione europea per club. Oggi alle 18 la proibitiva finale contro le turche dell’Eczacibasi Istanbul in diretta su Gazzetta TV (canale 59 del digitale terrestre)
Un’altra prestazione da urlo, l’ennesima, per le ragazze di coach Parisi in questa Champions League. Neanche le forti padrone di casa delle Final Four polacche sono riuscite a fronteggiare la forza e la fame di vittoria di Diouf e compagne. Si sapeva poco di queste avversarie: si sapeva che avevano grandi nomi come Glinka, Ognjenovic e Veljkovic, che erano allenate da un italiano esperto come Giuseppe Cuccarini, che quest’anno stanno dominando il campionato polacco e soprattutto che nei gironi di Champions erano state in grado di battere le campionesse europee in carica della Dinamo Kazan eliminando anche le forti azere del Rabita Baku. Poi la possibilità di giocare le Final Four davanti al proprio pubblico aveva spianato loro la strada ed erano quindi arrivate a questa semifinale avvolte da un velo di mistero che però non ha sorpreso Parisi e il suo staff. Si sapeva poco di loro ma si sapeva che erano favorite e che la squadra di Busto era comunque la cenerentola di questa Final Four.
Ma lo sport è ricco di soprese: niente hanno potuto l’esperienza di Glinka, ancora in grado di colpi da manuale anche nei momenti caldi della partita, i temibili ed efficaci primi tempi di Veljkovic, l’attenta distribuzione di Ognjenovic o le difese del libero Zenik. È vero, alle polacche è mancata l’opposto Bjelica, mai incisiva e che ha costretto Glinka a essere l’unico terminale offensivo di peso, e tanto sono costati i troppi errori gratuiti da parte delle ragazze di Cuccarini, soprattutto in quel primo set balengo che non ha mostrato una grande pallavolo ma che è stato dominato dalla tensione vedendo vincere chi ha sbagliato meno, ovvero le biancorosse. La vera partita è forse cominciata nel secondo set, un parziale da brividi per come ha visto le due squadre inseguirsi e terminare 27-25 per la UYBA. Le ragazze di Busto hanno tenuto botta agli attacchi del Chemik Police sostenuto da un grande pubblico rispondendo colpo su colpo e basando tutte le proprie azioni su quel muro-difesa che ha reso grande negli ultimi anni il gioco di Parisi e della sua squadra. Forse è stato proprio il finale del secondo set ad aprire le porte della prima finale di Champions della storia della Unendo Yamamay che, dopo aver annullato due set point grazie alla solita Diouf, chiude il parziale con un muro e una fast della ormai sempre più decisiva Lyubushkina (4 muri per lei nella partita).
Nel terzo set le bustocche ricominciano forte trainate da una sempre più convincente Wolosz che, galvanizzata dal fatto di trovarsi nella sua Polonia, gioca colpi che possono fare invidia a qualsiasi palleggiatrice. Accanto a lei, e alle già citate Diouf e Lyubushkina, continua a picchiare forte Havelkova (ottimo 42% finale di attacco per lei), mentre Pisani traina la squadra con la sua proverbiale grinta e Leonardi arriva su tutti i palloni in difesa. Il libero biancorosso tiene bene anche sulla battuta avversaria, assieme a capitan Marcon un po’ in difficoltà in attacco a inizio partita ma sempre in grado di essere una garanzia in ricezione e di mettere a segno anche qualche palla che scotta nel seguito del match. Le ragazze di Parisi fuggono fino al 15-8 e sono poi in grado di fermare l’orgoglio delle polacche che si avvicinano ma sono costrette a soccombere sul 25-21.
Adesso il sogno, impensabile fino a pochi mesi fa, è più vicino. Solo un ultimo ostacolo c’è tra le biancorosse e la gloria di quella vittoria che permette di entrare nella storia, un ostacolo però che pare, almeno sulla carta, insormontabile. Un ostacolo che si chiama Eczacibasi Istanbul che è stato capace di eliminare le connazionali del Vakifbank Istanbul dell’azzurra Costagrande in una semifinale spettacolo (purtroppo non trasmessa da nessuna Tv italiana) finita 3-1 per le ragazze allenate dall’italiano Caprara. La differenza tecnica è tanta e, anche se Marcon e compagne hanno dimostrato di poter tenere testa a tutti, le avversarie sembrano davvero di un gradino superiore. Furst, Poljak, De la Cruz, Larson e Demir: viene naturale pensare che sia impossibile fronteggiare una squadra con questi nomi. Ma Busto è arrivata fino a qua sempre da sfavorita e ha sempre dominato le sue avversarie in questa competizione: solo l’Azeryol Baku aveva fatto sudare la qualificazione ai play-off a sei alle biancorosse che poi si sarebbero sbarazzate con una serie di sonori 3-0 delle russe della Dinamo Mosca e delle polacche del Chemik Police.
Comunque vada la UYBA ha già scritto la storia raggiungendo una finale insperata e tenendo alto il nome della nostra nazione nel mondo della pallavolo che conta; ma attenzione a non accontentarsi o a farsi intimidire dalla forza e dal nome dell’avversario. Anche il piccolo Davide ha sconfitto il grande Golia, quindi continuate a volare farfalle e ricordatevi che tutti gli appassionati del volley nostrano tifano per voi e che le imprese fanno parte dello sport. Il vostro sogno continua, care farfalle, non svegliatevi proprio adesso…
Il tabellino
Chemik Police – Unendo Yamamay Busto Arsizio 0-3 (21-25, 25-27, 21-25)
Chemik Police: Werblinska 8, Zenik (L), Gajgal Aniol ne, Bednarek Kasza 1, Glinka Mogentale 15, Rabka ne, Bjelica 8, Veljkovic 13, Kowalinska 1, Jagielo, Ognjenovic 4. All. Giuseppe Cuccarini. Secondo allenatore: Jakub Gluszak. Battute errate: 10, vincenti: 2. Muri: 9.
Unendo Yamamay Busto Arsizio: Lyubushkina 9, Degradi ne, Rania (L), Aelbrecht, Leonardi (L), Michel ne, Marcon 6, Perry, Camera, Diouf 19, Wolosz 2, Havelkova 17, Pisani 4. All. Carlo Parisi. Secondo all. Marco Musso. Battute errate: 8, vincenti: 3. Muri: 7.
Arbitri: Kraft, Zahorcova
Spettatori: 5000 circa (100 da Busto Arsizio)
Lorenzo Vailati
5 aprile 2015