Milan-Udinese: la partita che potrebbe cambiare la regola del fuorigioco
Il fuorigioco millimetrico continua a mietere vittime e ad alimentare dibattiti. Ultimo episodio – clamoroso – in Milan-Udinese, partita decisa da un gol di Chukwueze al 13° e determinata da un altro annullato agli ospiti a tempo quasi scaduto. Siamo al 95°, l’Udinese, in superiorità numerica, pareggia al termine di una serie di rimpalli in area di rigore con un colpo di testa di Kabasele in tuffo. San Siro è ammutolito. Fino alla decisione del Var, che annulla l’1-1 per fuorigioco di millimetri.
Il motivo dell’annullamento del gol dell’Udinese
L’azione dell’Udinese è intricata: Kamara dell’Udinese crossa da sinistra, Kabasele rimette al centro di testa verso Ekkelenkamp, ma viene anticipato. La palla è respinta sulla testa di Pavlovic che la rimette proprio per Ekkelenkamp, il cui tiro è parato da Maignan. Sulla respinta del portiere milanista si avventa ancora Kabasele, che di testa segna l’1-1. L’Udinese esulta. All’interno dello stadio si sente solo l’esultanza degli ospiti. Nessuno sospetta dell’irregolarità. Tranne il VAR.
Controllo VAR lungo. Alla fine decide l’arbitro
Il controllo VAR è lungo, dura più di quattro minuti. Si valuta un fuorigioco di Ekkelenkamp, che appare oltre l’ultimo difensore milanista con la punta del piede. L’arbitro Chiffi è richiamato all’on field review. L’ultima decisione spetta a lui, posto che il VAR non può valutare autonomamente il fuorigioco a causa del mancato tocco del giocatore sulla prima azione in cui era oltre l’ultimo uomo. Dalle immagini emerge infatti che il giocatore bianconero parte da posizione di fuorigioco, ma nella prima occasione non tocca direttamente il pallone. L’azione che Chiffi decide di punire è la successiva, in cui Ekkelenkamp disturba l’intervento di Thiaw. Il direttore di gara valuta che il centrocampista dell’Udinese abbia tratto un vantaggio dalla sua posizione. Una valutazione soggettiva, che porta all’annullamento del gol.
Necessario ripensare alla regola del fuorigioco?
Non tutte le situazioni di fuorigioco sono uguali. La consistenza del vantaggio ottenuto è direttamente proporzionale allo spazio che determina il fuorigioco. Un millimetro comporta un anticipo temporale infinitesimale e ininfluente.
È necessario dunque ripensare a un modo per rendere questa regola più equa e meno controversa, mantenendo al contempo l’integrità del gioco.
In passato si è già discusso di una possibile modifica della norma. Si è suggerito un ritorno alla regola della “luce” tra un uomo e l’altro, che prevede di fischiare il fuorigioco solo quando ci sia spazio visibile tra i due giocatori. Tuttavia, questa proposta è stata bocciata a causa dell’eccessiva complessità di valutazione. Un’altra possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di un margine di tolleranza: i giocatori sarebbero considerati in posizione regolare in caso di vantaggio inferiore a una certa misura.
Milan – Udinese farà da impulso per nuove decisioni sul tema?