Il Gallo canta due volte
Le spiagge del litorale laziale, nonostante l’afa di un caldo agosto romano, possono aspettare, almeno qualche ora. Non importa se il match sia di cartello o la prima di campionato contro la Salernitana di Paulo Sousa, l’Olimpico chiama sold out, la Sud e l’intero impianto risponde..che sold out sia.
Dybala, capitan Pellegrini e Mou, fuori per squalifica, non sono del match. In campo va l’ex Lione Aouar alla sua prima con la casacca giallorossa, in panchina Bruno Conti e dall’alto segue tutto Carletto Mazzone, cuore romanista venuto a mancare pochi giorni fa ed anche ieri Carlè…”Non avemo vinto niente ma ammazza le risate che se semo fatti.”
Risate forse no ma qualcosa di buono si è visto nei novanta minuti giocati ed uno su tutti è sicuramente il canto del “Gallo” Belotti. Nell’estate delle follie arabe la Roma di Mou è alle prese con il problema punta: Morata è un’operazione troppo costosa, l’ex Scamacca è volato a Bergamo, Lukaku è il nome da vendi copie estive, Marcos Leonardo deve salvare il Santos dalla retrocessione per poi capire cosa fare a gennaio, al momento solo Zapata sembra essere l’unica opzione valida e fattibile per Pinto.
Gasperini è stato chiaro, se Zapata sta bene Zapata gioca e non importa se il suo nome è tra quelli in partenza; Gasp è uomo di parola e lo schiera contro il Sassuolo poi in futuro si capirà la destinazione del colombiano.
Belotti lo scorso anno ha messo a segno quattro reti con la maglia della Roma ma zero in Serie A, non sa chi sarà il tassello offensivo che completerà il reparto offensivo ma sa bene che ai padroni di casa servono le sue reti e servono subito. Andrea nella massima serie di goal ne ha fatti 106, 100 con la maglia del Toro, 6 con quella rosa del Palermo e sarebbero 107 se Feliciani non annullasse la rete per fuorigioco all’ottavo minuto.
La Roma fa girare bene il pallone, Aouar gestisce senza strafare, senza darsi a troppe leziosità ma è la sostanza a farla da padrona: Llorente fornisce l’assist, il Gallo arpiona la sfera, si beffa di Gyomber e insacca.
La dura legge del goal.
Svolgimento teorico in casa Roma: qualsiasi giocatore ex Lazio, cambiando squadra e giocando contro la Roma deve segnare ai giallorossi.
Svolgimento pratico: Candreva pareggia i conti poco dopo la mezz’ora e a quattro minuti dall’inizio della ripresa inventa probabilmente la rete della domenica grazie ad una prodezza balistica di tutto rispetto.
Girandola di sostituzioni, per i granata dentro Dia per la Roma spazio al neo battezzato derossiano Paredes e Renato Sanches, fuori Smalling e Bove, quest’ultimo autore di una partita che fa ben sperare per il futuro in mediana giallorossa.
Cristante scala dietro certificandosi uno dei giocatori più duttili in Serie A, Renato Sanches ci mette sostanza e fisico, difende il pallone, prende a sportellate gran parte delle maglie avversarie ed al terzo contrasto fisico vinto a spallate nelle mischie granata strappa gli applausi di benvenuto a Roma da tutto l’Olimpico.
Leo Paredes, ad otto minuti dalla fine, si incarica della battuta del calcio d’angolo sotto la Sud, Belotti stacca più in alto di tutti e buca il messicano Ochoa; due a due, 108 in Serie A e Roma salva da una sconfitta che sarebbe troppo severa e poco giusta.
Pinto proverà ad accontentare Mou portando a Roma la fatidica punta già in settimana, con la speranza di averla già in squadra per la trasferta di Verona godiamoci il canto del Gallo.