Quando Roma parla di Roma

Attivo praticamente da sempre nel giornalismo romano, Piero Torri è, ad oggi, una delle voci e penne più autorevoli e “concrete” in circolazione specie se l’argomento in questione è il calcio e la squadra giallorossa. Oggi ci racconterà parte della sua carriera.
Ciao Piero e benvenuto su 2duerighe.com, iniziamo con la domanda di rito, come e quando hai iniziato la tua professione da giornalista?
Purtroppo tanti anni fa, erano gli anni 70 e studiavo giurisprudenza ma già nutrivo una forte passione per il giornalismo. Cominciai con una cooperativa di giovani, “Olimpico” ed il nostro obiettivo era quello di voler essere il quarto quotidiano sportivo italiano.
Divento giornalista professionista nel gennaio 83 e da lì con sacrificio e un po’ di lentezza il cammino è proseguito fino ai giorni d’oggi.
Nel corso della tua carriera hai avuto modo di assistere a tanti eventi sportivi importanti, qual è quello che ricordi con più piacere?
Forse la partita con il Parma nello scudetto della Roma il 2001 anche se quella stagione fu tutta un’emozione.
Ricordo con forte piacere anche la partita a Lione, quella al Bernabeu quando la Roma vinse o le coppe vinte con Luciano Spalletti.
Qualche sera fa, al teatro Brancaccio abbiamo ricordo lo scudetto 82/83.
Non ho citato lo scudetto dell’82/83 poiché l’ho vissuto sicuramente più da tifoso che da giornalista, scrivevo si ma ero diciamo agli inizi della mia carriera.
Sicuramente come emozione è stata anche superiore rispetto a quello del 2001 ma non posso annoverarlo tra i miei ricordi prettamente lavorativi insomma.
Parliamo di Roma e calcio, cosa ti aspetti dalla stagione che verrà?
Sicuramente mi aspetto un salto di qualità ma da tutta la compagine, dall’allenatore alla società, dai giocatori per ripagare una piazza che ha dimostrato per l’ennesima volta di essere da scudetto…siamo a giugno e stiamo sfiorando già i quarantamila abbonamenti quasi.
C’è un entusiasmo, una passione che davvero trovi in pochissime altre parti e credo davvero che questa gente meriti di vedere realizzati i propri sogni anche se i sogni non hanno una data di scadenza.
Aggiungo inoltre la partenza della costruzione dello stadio, un elemento imprescindibile per una crescita che la società Roma deve fare, senza lo stadio non si può aumentare il fatturato societario e la Roma è tornata in questi anni a dover fare i conti con il Fair Play finanziario.
Per il prossimo anno quindi mi auguro fortemente che venga messa la prima pietra per la costruzione quindi del nuovo impianto.
Finali: Liverpool e Siviglia
Cerco sempre di leggerle a modo mio, ad esempio che la Roma non ha perso la partita con il Liverpool, l’ha pareggiata e poi è andata male alla lotteria dei calci di rigore mentre tutto il resto del calcio italiano la stava guardando.
Proverò a curarmi dalla delusione con il Siviglia nella stessa maniera, la Roma non ha perso in campo anzi ha subito delle nefandezze enormi dal punto di vista arbitrale, sono sotto gli occhi di tutti solo agli occhi del sistema tutto questo è invisibile. La Roma ha subito in entrambe le occasioni ingiustizie arbitrali. La partita con il Siviglia la Roma la poteva vincere nei centoquarantasei minuti di gioco, è stata derubata di un sogno e rubare un sogno dovrebbe essere proibito.
Quale giocatore prenderesti per la Roma il prossimo anno?
Come ruolo direi un centravanti, la Roma ha bisogno di goal e ti direi Alvarez del City che avendo un marziano davanti trova poco spazio ma al momento non la reputo un’operazione possibile.
Mi piacerebbe anche una coppia, nonostante alcune remore, Dybala Icardi.
In alternativa propongo un nome semi sconosciuto: Habib Diallo, quest’anno ha fatto venti reti con lo Strasburgo in Ligue 1, con venti milioni potresti portarlo via.