Nuoto sincronizzato, oltre la disabilità l’inclusione
Giorgio Minisini totalizza 4 ori negli Europei 2022 di Roma. Anche nel solo libero sincro dove ha totalizzato il punteggio di 88.4667. Subito dietro di lui con l’argento lo spagnolo Fernando Diaz Del Rio con 83.3333, bronzo invece per il francese Quentin Rakotomalala con 78.0000. Reduce dagli ori di giugno in coppia con Lucrezia Ruggiero, i 6 ori in 2 mesi di Giorgio Misinini ribadiscono che l’Italia può vantare uno degli atleti più forti del mondo in questa disciplina, solo da pochi anni aperta nelle competizioni mondiali anche agli uomini e non senza polemiche. 26 anni, tesserato per Aurelia Nuoto e Fiamme Oro, è stato uno dei grandi protagonisti degli Europei di Nuoto a Roma. Nelle specialità dell’artistico l’atleta romano ha fatto l’en plein prima il Solo Tecnico, poi nel Libero in coppia con Lucrezia Ruggiero con cui vince l’oro anche nel Duo misto tecnico e quindi il Solo Libero. Venerdì 12 agosto infatti per la prima volta agli Europei di nuoto arriva una prova solo maschile, e arriva con il solo tecnico. In acqua Giorgio Minisini si impone: il primo oro della storia è suo. Che vale anche il primo oro dell’Italsincro agli Europei.
Imagine. Si può
Forse ancora più emozionante, però, del quadruplo eccellente risultato sportivo l’esibizione che l’atleta ha regalato al pubblico di Roma al Gala Event di chiusura degli Europei di nuoto artistico al Parco del Foro Italico insieme ad Arianna Sacripante, con cui forma un duo dal 2018 che non può gareggiare in competizioni ufficiali secondo le regole attuali. Lo hanno fatto in una splendida vetrina internazionale, di grande spessore mediatico e culturale, scegliendo “Imagine” di John Lennon per esibirsi insieme in un’intensa e perfetta coreografia e lanciare il loro messaggio, sempre col sorriso sulle labbra: lo sport più bello è quello inclusivo. Arianna, nata nel 1992, è una nuotatrice artistica paralimpica con sindrome di Down che si allena grazie al progetto Filippide, e le piace vincere. Nel 2016 l’oro ai Trisome Games con la sua squadra e sempre con Giorgio è arrivata alla Superfinal delle World Series con una coreografia sulla musica de “La donna cannone”. Insieme si erano esibiti anche nel 2018, a Kyoto, in Giappone, in occasione del 27° Para Syncronized Swimming Festival. Il loro connubio era nato quattro anni fa, grazie al Progetto Filippide appunto e alla Federazione Italiana Nuoto, che ha coinvolto il campione di sincro. Il sogno di entrambi è quello di poter, un giorno, gareggiare in una competizione ufficiale, in cui atleti normodotati e con disabilità possano competere insieme per abbattere così le barriere che ancora ostacolano una piena inclusività. Per questa occasione il tema dell’esercizio è stato quello dell’unione dei popoli, dell’uguaglianza, dei diritti dell’uomo, dell’accoglienza e della condivisione. Così Misinini: “Visto il periodo che stiamo attraversando vogliamo richiamare l’attenzione verso il sogno di un mondo più pulito, più inclusivo e che pensi un po’ di più ai deboli”. E ben oltre le parole i fatti: Arianna e Giorgio, l’atleta diversamente abile si allena da anni e si esibisce col pluripremiato sportivo romano. E quando sono in acqua, più che differenze vediamo un’eguaglianza: sono entrambe due eccellenze.
Il Progetto Filippide. Lo sport per l’inclusione
Alle spalle del progetto c’è l’Associazione Sport e Società, società sportiva dilettantistica fondata nel 1983 e da sempre affiliata al CIP, l’Ente preposto a controllare, gestire e diffondere lo sport per atleti diversamente abili in Italia, che ha ideato un programma sportivo rivolto a ragazzi con sindrome autistica – affiliato alla Fisdir, riconosciuto dal Comitato Italiano Paralimpico e dall’ONU – e che dal 2016 ha aperto un’accademia di nuoto sincronizzato per atlete con la sindrome di Down. Il Progetto Filippide svolge attività di allenamento e preparazione a competizioni sportive con soggetti autistici e con sindromi rare ad esso correlate. La mission dell’associazione Progetto Filippide è avviare alla pratica sportiva persone con disabilità, in particolare persone con autismo e/o con malattie rare collegate all’autismo. Alla base c’è la consapevolezza, confermata dal mondo medico-scientifico, dello sport come efficace strumento riabilitativo e terapeutico per tutti i disabili intellettivi e relazionali. La partecipazione a competizioni sportive in particolare, risulta determinante al fine di acquisire maggiore consapevolezza dei propri limiti psicofisici, di qualsiasi grado, nel tentativo di superarli. Attraverso lo sport è infatti possibile acquisire una propria autostima, migliorare le proprie autonomie personali, migliorare l’integrazione sociale. Per questi motivi il Progetto Filippide si pone come polo sperimentale di tecniche di allenamento, in particolare per l’atletica leggera e il nuoto.
Un capitolo a parte: il nuoto artistico
Il Progetto Filippide sviluppa da anni per ragazze e ragazzi con Sindrome di Down l’attività del nuoto sincronizzato, rinominato dalla Federazione Internazionale del Nuoto Nuoto Artistico a partire dal 2017. Sport acquatico, unisce nuoto, elementi ginnici e danza, con atleti che eseguono esercizi coreografici in acqua in sincronia con la musica. Le competizioni si dividono in esercizi tecnici ed esercizi liberi e possono essere di singolo, doppio o duo, o di squadra. Gli esercizi liberi comprendono anche l’esercizio di combinato. Per la sua natura richiede capacità acquatiche, forza, resistenza, flessibilità, grazia, abilità artistica, un’esatta coordinazione dei tempi e padronanza dell’apnea subacquea.Nata nel 2009 grazie all’intuizione e all’esperienza di Alessia Lucchini e di Chiara Azzali, istruttrici di nuoto del Progetto Filippide, già campionesse olimpiche di nuoto sincronizzato, con due sole atlete, oggi annovera al suo interno 20 atlete: la squadra delle atlete più grandi e più esperte, e la neonata Accademia di Nuoto Sincronizzato “Trisomina 21” inaugurata il 26 settembre 2016 al Salone d’Onore del CONI, alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, riservata ad a ragazze e ragazzi con Sindrome di Down di età compresa tra i 10 e i 14 anni che iniziano il loro percorso sportivo in questa disciplina.
Un giullare contro i pregiudizi
Lo chiamano così, “giullare”, per il suo sorriso ostinato e il suo carattere scherzoso i suoi compagni di squadra. Un giullare che come detto è entrato con i suoi ori nella storia dello sport. Innamorato di questa disciplina fin dalla più tenera età, dichiarato emulo della star americana Bill May che si è battuto con forza per la presenza maschile nel nuoto sincronizzato, prima del podio odierno, diremmo sulla strada fino a questo podio, lo stesso Giorgio Minisini ha dovuto battersi contro i pregiudizi e gli stereotipi che non ne facevano uno sport per ragazzi. In qualche modo subendo quelle discriminazioni che ora sta contribuendo, con il suo impegno nel Progetto Filippide, a dimostrare che è possibile superare. Ma ottenuta la sua rivincita, ha ancora una battaglia da combattere, e che vuole combattere: fare sì che il nuoto sincronizzato maschile venga riconosciuto nel programma olimpico. Scommettiamo che la vince?