Terra, tra luci ed ombre
Uomini uomini uomini. Miliardi di uomini che hanno popolato questa nostra palla di terra e acqua messa qui per un caso che, col tempo e il rinnovarsi di accadimenti ciclici e uguali, sembra non essere poi così fortuito, convincendo anche gli spiriti più razionali e pragmatici a riconoscere una ragione della sua esistenza. E’ uno scopo che si va rivelando ben preciso, che non può non esserci, quasi una scommessa – tra chi e chi? – un braccio di ferro per vedere fino a che punto l’essere umano ha potuto e potrà giungere nel suo cammino. Chi potrebbe essersi divertito a sbatterci qui sopra dicendo “Adesso fate vobis“?
L’attimo del Big Bang sembra aver sprigionato una follia, quella di aver creato dalla scissione millesimale di una particella un universo in continua espansione, laddove un’avventura avrebbe visto in miliardi d’anni proprio la nascita dell’uomo, una creatura unica nel suo genere, diversa da tutte le altre creature esistenti negli universi possibili. La cartina di tornasole di una progettualità sconosciuta sta funzionando a dovere. La prova del nove è ancora in atto. E la domanda se l’uomo sia padrone di se stesso, delle sue azioni, lascia perplessi, nel dubbio se una volontà cui non è facile dare un nome non stia dimostrando la pervietà del suo disegno. Fatalismo, predestinazione? La realtà ci consegna dei fatti, una realtà in cui tutte le cose meravigliose che l’uomo ha saputo creare vengono distrutte per sua stessa mano, in un modo o nell’altro. Uomo contro le cose, uomo contro uomo. E le ombre superano le luci.
Strategie del terrore
I conti sul discorso del progresso umano non tornano: un nuovo oscurantismo bussa alle porte, nuovi padroni pretendono il dazio. La psicologia del terrore è imperscrutabile, non si sa chi, come e quando vorrà colpire, quali gli strumenti del massacro che, vedi caso, si vanno uniformando all’economia “cheap” del momento di crisi globale. Anche l’Isis vuole risparmiare, basta un camion sparato sulla folla e la strage è compiuta.
Il galoppante progresso tecnologico serve a meraviglia anche al reclutamento degli adepti alla jihad ed Internet è per il Daesh una manna dal cielo. Niente di più semplice scovarli tra le righe dei social, giovani di ogni razza, età ed estrazione, insoddisfatti del presente, facilmente ammaestrabili con un allettante “decalogo” di comandamenti che poco a poco li allontanerà dalla famiglia, dagli amici, dalle loro abitudini care all’ occidente infedele. I prescelti per l’operazione di turno saranno un manipolo di minorenni imberbi “à bon marché” cui è stato insegnato che la morte è uguale a un paradiso di vergini odalische dalle cosce di velluto e cous-cous a gogò servito su piatti d’oro.
E quando la terra si muove sotto a far sentire la sua voce, il riscatto agli episodi di barbarie arriva come una luce “splendida splendente” da quelli che uomini ancora non sono, da un bambino di 11 anni come Ciro che ha salvato i suoi fratellini nel sisma di Casamicciola e da tutti quanti lavorano con tanto amore per salvare altre vite e non per distruggerle. Grazie a loro, qualcosa ci salverà.