Il packaging design, quando l’imballaggio è arte
Viviamo in una società sempre più accelerata, iperstimolata e sovraccaricata. Il tempo e l’attenzione da dedicare alle incombenze quotidiane sono sempre meno, si decide tutto con un clic mentale e digitale. Sì e no istantanei, basati su percezioni sensoriali che riguardano più l’occhio, il naso, la bocca e la mano che la testa. Si seguono le emozioni date dai colori e dalle forme, che si tratti di scegliere un prodotto o di soppesare la persona che ci sta davanti. Tutto è involucro prima che contenuto.
Andy Warhol è stato maestro in questo, quando nei suoi dipinti ritraeva alla perfezione le lattine Campbell’s o il detersivo Brillo. La sua intuizione rimane viva anche oggi, «una Coca Cola è sempre una Coca Cola e non c’è quantità di denaro che possa farti comprare una Coca Cola più buona di quella che l’ultimo dei poveracci si sta bevendo sul marciapiede sotto casa tua. Tutte le Coca Cola sono sempre uguali e tutte le Coca Cola sono buone. Lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Stati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu».
Si compra ciò che si riconosce, ciò che è facile da individuare, trasportare, sistemare in case dagli spazi sempre più limitati. Si predilige ciò che ci rende felici o ci semplifica o ci entusiasma. Si sceglie anche per imitazione od omologazione. Chi produce e vende deve saper captare questa corrispondenza, frutto di mode momentanee o di una tradizione resa eterna. I biscotti che ci comprava la nonna, il dentifricio di quando si era bambini o quel nuovo profumo che tanto ci attira. Istanti per allungare la mano che possono significare la fedeltà a qualcosa che mantiene le nostre aspettative.
Brand & Design
Il packaging design, il caro e vecchio imballaggio, è parte integrante della nostra vita, anche se non ce ne accorgiamo influenza la maggior parte delle nostre scelte. Ora non basta che sia un mero contenitore, si desidera e chiede di più, deve avere un valore aggiunto. Una vera propria arte che se lasciata nelle mani di professionisti impreparati o che giocano al ribasso possono riempirci scaffali e mensole di inutilità e bruttezza. Spendere quanto faticosamente si guadagna merita invece un prodotto che sia gratificante, che sia efficace e assolutamente bello. Un imprinting che lascerà il segno per il prossimo acquisto, negativo o positivo.
Con il marketing non si scherza. Intorno alla capacità di un prodotto di attrarre, convincere e sedurre gravita l’esistenza di aziende, della vitalità del territorio circostante, di tutte le persone coinvolte nel processo produttivo e di distribuzione. Mantenere la vitalità di un brand o agevolare la diffusione di qualcosa di nuovo è una responsabilità dalle mille ripercussioni. Un’agenzia brand & corporate design deve saper cogliere tutti gli elementi presenti nella storia del prodotto, nelle tendenze di mercato, nelle modificazioni di una società sempre più globalizzata e digitalizzata. Deve saper utilizzare nuovi strumenti, nuovi linguaggi, inventandoli se necessario, sperimentando. Nel livellamento della grande distribuzione è indispensabile saper mantenere un’unicità, come nei settori più di nicchia si deve esaltare l’artigianalità o la tecnologia di ciò che si propone.
Riuscire a comunicare contemporaneamente al singolo e al mondo intero è la sfida dei giorni nostri, esseri ricordati, essere eterni, essere geniali, innovativi. Fare la differenza! Un prodotto è un rischio sul quale si investono risorse e tempo, si desidera quindi che una volta comprato non venga abbandonato, ma consigliato. Un’azienda lo guarda come un figlio, si vuole che cresca forte e sano, che si faccia spazio, che venga apprezzato e che ci sopravviva. Che aggiunga benessere, fisico o mentale.
Vivere e consumare, un legame inscindibile che ci sta portando nella direzione di un vivere per consumare. È quindi fondamentale che chi veste e pubblicizza un prodotto lo faccia con il massimo rispetto di chi produce e di chi compra, affinché nel consumo ci sia anche bellezza e soddisfazione.