Federica Mangiapelo: quando di “Halloween” si muore

Occhi di una ragazzina di sedici anni spalancati al mondo, che forse troppo presto l’aveva dischiusa ai pensieri stupendi dell’amore. Capelli biondi troppo presto scolorati da un H2O2 malizioso che mal si addiceva allo sguardo non ancora sgombro dalle immagini rassicuranti dei suoi peluches.
Quella notte buia e stregata di Halloween l’ha portata via per sempre, riconducendola per mano ai suoi paradisi infantili. L’hanno trovata sulla spiaggia di Vigna di Valle, sul Lago di Bracciano, il bel corpo adolescenziale e levigato, contaminato dagli sterpi umidi e appiccicaticci, adagiato quasi a lambire i ritmici riflussi di quelle acque scure di una notte fredda e piovosa del primo di novembre.
Federica, sedici anni, quando i sedici anni di oggi ti fanno sentire già grande, con la voglia di prenderti i tuoi pezzi di vita per vedere cosa si prova ad essere come mamma e papà. Quel padre e quella madre che vivono separati e Federica che divide i giorni, ora a casa della madre ora in quella del padre, aiutandolo nel suo lavoro di ambulante nei mercatini della zona. E’ una ragazza solare, benvoluta da tutti, bella è dir poco, tanto che ha sempre intorno i ragazzetti del luogo come api sul nettare di un fiore succoso. Ma lei s’innamora di Marco, di sette anni più grande, un tipino che sa il fatto suo, già padre padrone, prepotente nella sua gelosia quanto basta per guadagnarsi alcune denunce per maltrattamenti da parte dei genitori di Federica. E’ una storia un po’ burrascosa, i litigi sono frequenti, forse troppi per l’equilibrio fragile di una sedicenne, già deprivata delle sue sicurezze familiari.
Poi arriva la notte di Halloween…. Non si dice di no ad ogni sollecitazione festaiola, specie quando è made in Usa e porta connotati di origine celtica. Quanto rispetto per le vecchie culture! Gli originari “dolcetti o scherzetti” restano relegati alla fascia infantile per la festicciola di prammatica intorno all’innocua ‘zucca ridens’.
I grandi se ne appropriano con avidità, con buona pace dei riti anglosassoni, per un’occasione carnevalesca d’inizio inverno, per tuffarsi nel dimenticatoio delle realtà e dare luogo a un orrendo revival processionale di zombi, teschi sfracellati, vampiri sanguinolenti e tutta quella serie idilliaca di immagini che vantano il pretesto di esorcizzare la paura della morte.
Evviva! L’Halloween che risolleva per qualche giorno le sorti consumistiche annerite dalla crisi ha fatto anche quest’anno i suoi giochi. Ma sulla spiaggetta di Vigna di Valle resterà una croce. Non è un morto finto di cartapesta, è Federica, coi suoi grandi occhi neri chiusi alla vita appena colta, la sedicenne anzitempo donna, che ha strappato il permesso di andare a quella festa col suo ragazzo, ma che a casa non è più tornata….
Angela Grazia Arcuri
9 novembre 2012