La Ministra del Welfare Fornero dimentica le sue lacrime, quelle che pianse nella piena consapevolezza delle manovre che il governo tecnico, appena insediatosi, sarebbe andato ad operare. Che sarebbero state “lacrime e sangue” per il popolo italiano era un vaticinio: in molti avrebbero pianto, con il corollario cruento dei suicidi, più di 120 nei primi sei mesi del 2012.
Forse, tutti coloro che hanno compiuto gesti che vanno al di là della disperazione sono figli di un’Italia choosy, quella che li ha tenuti nella bambagia da giovani e non ha saputo dar loro quell’imprinting di forza e coraggio nell’affrontare le difficoltà una volta adulti? O le ragioni della loro disperazione vanno invece da ricercarsi a monte, nelle politiche addormentate dei decenni scorsi che regalano un sistema economico malato e punitivo?
Ora, per la Fornero, i giovani sono choosy, aggettivato dal verbo inglese to choose, scegliere. Lo ha espresso in modo diplomatico, anziché dire “schizzinosi”. Va a proposito ricordato quanto scritto nell’art.4 – comma 2 della nostra Costituzione : “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività e una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Questi giovani si ritrovano addosso tutti gli epiteti possibili, schizzinosi, bamboccioni, di lunga laurea, sfigati e quant’altro. Concesso che i giovani italiani siano notoriamente ‘mammoni’, quando le prediche vengono da certi pulpiti non ci stanno e diventano assai permalosi.
Figli di un dio minore, fanno parte di tutta quella schiera di giovani che non hanno gli appoggi e le entrature per fare carriere rapide, come “i figli di…”. Sono quelli che potevano permettersi qualche timido volo fuori dal nido familiare con i corsi all’estero dell’ Erasmus, quella provvidenziale iniziativa creata negli anni ’80 nello spirito dell’integrazione europea dei laureandi . Con la spending review, c’è il rischio che il progetto Erasmus non avrà fondi sufficienti per i corsi del 2013! Di che si parla, allora, se i primi tagli vengono fatti agli strumenti per la formazione dei giovani !
La maggior parte dei laureati non sanno dove sbattere la testa e finiscono incasellati a occhi bassi nei call centers di tutta Italia, pagati all’ora nel corrispettivo di un “cappuccino e cornetto”. E sono forse “choosy” quei cinquantenni laureati che, licenziati da importanti Società, imboccano la strada dei “supermercati” ?
E chi sono i ragazzi che ci fanno trovare nella buca della posta i volantini pubblicitari o quelli che girano porta a porta per la vendita di aspirapolveri o di contratti telefonici , col rischio concreto e avvilente che quella porta gli sia sbattuta in faccia o non venga mai aperta? Prima erano solo ragazzi assai giovani, ora le fila si sono ingrossate e alla porta può bussare anche il cinquantenne disoccupato, ex agente di vendita di qualche azienda fallita, con alle spalle una buona esperienza di marketing. E’ assai triste. Sono gli stessi che non andranno mai a suonare il campanello di casa Fornero o Martone perché le loro case sono “off limits”.
Vero è che i giovani del sud hanno evitato la raccolta dei pomodori sotto lo sfruttamento camorristico del “ caporalato”, permettendo al fenomeno dell’immigrazione di assumere proporzioni tanto rilevanti. Nel terzo mondo lo sanno che, una volta in Italia, li aspetta o la manovalanza o la strada del guadagno facile. La comunicazione web circola in tutto il mondo e certe notizie sono a portata di mano. Anche questi sono choosy quando si buttano nel commercio della droga o nello sfruttamento della prostituzione piuttosto che nei campi di pomodori o a lavare piatti nei ristoranti.
Le “voci dal sen fuggite” non conoscono i risvolti più crudi del tessuto sociale, le difficoltà obiettive dell’impatto dei giovani con un mondo del lavoro quasi inesistente o ingannevole. E’ la stessa crisi che costringe i separati a ritornare dai genitori per il caro-affitti, la stessa che costringe i nonni di tutta Italia a fare da baby-sitter rivelandosi dei provvidenziali ammortizzatori sociali , la stessa che costringe i genitori a vendersi la casetta al mare comprata con tanti sacrifici per pagare il mutuo ai figli licenziati in tronco. Poveri i figli e impoveriti i genitori.
Rimane quel po’ di sano orgoglio “choosy” per darci la speranza di migliorare. Choosy lo siamo un po’ tutti, chi in un modo chi nell’altro. Di lavoro non si può morire.
Angela Grazia Arcuri
Roma, 29 ottobre 2012.