MATTEO RENZI: il creativo ”enfant terrible”
La “cenetta” a porte chiuse tra Renzi e il gotha della finanza ha fatto scalpore: nella partita a carte delle primarie, il birba fiorentino ha tirato fuori dalla manica il poker d’assi. Il colpevole di cotanta sfida prende tutti di contropiede, porgendo la faccia un po’ dispettosa e furbetta al flash dei fotografi, come a dire “ il cambiamento sono io “.
In realtà, il baldanzoso Matteo se l’è giocata tutta.
Ha voluto dire agli italiani che un certo tipo di “dialogo” potrebbe salvare capra e cavoli. Ma gli italiani, indignati come sono in questo momento di massima crisi, si teme non vogliano raccogliere l’invito all’accrocco: la bandiera rossa non può sventolare accanto alla celeste… o, meglio, accanto alla bandiera delle Cayman, i cosiddetti “ paradisi fiscali”. La gente non è pronta ad entrare nella logica della “non appartenenza”, tenendosi fedele alle storiche categorie sociali.
Bersani si erge a difendere le ragioni storiche della sinistra e rischia una querela da parte di Davide Serra, il giovane finanziere di Londra amico di Renzi, apostrofato da Bersani come “evasore fiscale”. Il pupillo di Firenze punta allo shock, gioca d’astuzia e si propugna rinnovatore. Fa capire che la politica è fatta anche di fantasia e la fantasia non gli è mancata, anche nella speranza di racimolare consensi tra gli “esodati” dal capezzale della morente destra.
I politologhi della Luiss si danno da fare ad analizzare le circostanze, con occhio velatamente propenso all’exploit del sindaco fiorentino, il quale, nelle più recenti dichiarazioni alla stampa dopo la famosa cenetta, già sembra aggiustare il tiro prendendo le distanze dall’ottimismo montiano circa le previsioni 2013: ricostruiamo noi la politica e Monti corra per la Presidenza della Repubblica, ha voluto dire.
Ci si chiede, che genere di dialogo avrà imbastito con i signori delle Cayman dietro quella porta chiusa? Forse, tra un manicaretto e l’altro, avrà detto in toscano: “ O signori finanzieri, mettiamoci d’accordo. Voi date una boccata d’ossigeno all’impresa e noi potremo lavorare a favore della crescita e delle migliaia di giovani disoccupati che, poverini, non sanno come sbarcare il lunario”. Sembra improbabile che il diavolo voglia intingere le mani nell’acqua santa.
Come avverrebbe questo scambio ibrido, quali sarebbero le reali condizioni del baratto, quali le regole? Si parla di finanza buona e finanza cattiva, quella che gioca sui titoli cosiddetti “malati”. Chiediamolo agli esperti per chiarirci le idee, perché alla gente comune, quella che partecipa arrabbiata ai cortei della Camusso, viene in mente soltanto che un accordo della sinistra coi poteri forti è come alzare il vessillo delle politiche liberiste. E allora, dove sta il nuovo se finora non si è fatto altro? E’ probabile che Renzi si accorga in extremis di aver sbagliato tutto… forse i geni del suo vero dna politico lo hanno tradito!
A parte le facili battute, urge un interrogativo: ma poi, che cosa avranno mangiato a quella cena a porte chiuse? Forse la “pappa al pomodoro” alla fiorentina con spiedini di pesci tropicali delle Cayman?
Angela Grazia Arcuri
Roma, 23 ottobre 2012