CARLA BRUNI: da premiere-dame a madame Sarkozy
Bohemienne in anni giovanili, mannequin tra le più richieste nella haute couture internazionale, si fa paladina in anni recenti dei terroristi nostrani rifugiati all’estero. Professa in gioventù marcate simpatie sinistrorse correndo da un’alcova all’altra con spiccata preferenza degli uomini delle amiche. La chiamano “mangiauomini”, ma non è colpa sua se piace….
Carla Gilberta non nasce una ragazza qualunque. I suoi sacri lombi hanno radici nella ricca borghesia torinese. Non muove quindi i primi passi in una casa di ‘ringhiera’ che possa giustificare in qualche modo la sua propensione all’anticonformismo, ma vive la sua prima infanzia nel favoloso castello di Castagneto Po, ricco di arredi lussuosi, di opere d’arte e di antiquariato, con un parco da far invidia ai giardini delle Tuileries. Vive poi in Francia a seguito del trasferimento della famiglia a Parigi in anni di piombo.
E’ infatti figlia del ricco industriale torinese-compositore dodecafonico Alberto Bruni Tedeschi – scomparso nel 1996 – e della pianista Marysa Borini. Ma poi si scopre che il padre biologico è Maurizio Remmert, ora imprenditore in Brasile, ex musicista di gran lunga più giovane della pianista – allora 32enne e già coniugata Bruni Tedeschi – col quale aveva intrattenuto una ‘significativa’ relazione durata sei anni, di cui si parlava sottovoce nei salotti-bene di Torino. L’industriale non fa una piega e dà il nome alla bimba. Se ne deduce che Carla cresce in un brodo di coltura dai forti accenti intellettuali e libertari.
Carla, a un certo punto della sua vita convive con Jean-Paul Enthoven, si innamora di suo figlio Raphael, filosofo e ben coniugato, e ci imbastisce un figlio, Aurèlien, nato nel 2001. Quindi, dall’incontro fatale con ‘sua altezza’ Sarkozy, nascerà Giulia nel 2011.
Nel frattempo, non disdegnando il bisturi del chirurgo plastico, oltre alle peregrinazioni da una maison di moda all’altra, assai ammirata per bellezza e stile, ama anche dedicarsi ad altre e continue peregrinazioni, collezionando nel suo carnet amoroso firme musicali come Mick Jagger ed Eric Clapton, solo tra quelli noti
Negli ultimi anni dichiara tranquillamente di non sentirsi italiana e assai felice di essersi naturalizzata francese, cordialmente ricambiata in tali sentimenti dalla ‘gens’ italica. Ha in forte antipatia la categoria dei giornalisti, tacciandoli di maleducazione e mancanza di cultura, tanto da inserirli nel testo di una delle sue ultime, assai impegnate canzoncine self-made cantate a fil di voce e, sembra, assai apprezzate in Francia. Solo lì, infatti. E non si sa per quanto ancora i suoi ‘cd’ non prenderanno la via dei secchioni parigini.
Non manca poi di aprirsi fino in fondo, sempre con la stampa che tanto odia, rendendo noto che “la fedeltà la annoia” e rivolgendo tutte le sue attenzioni all’amata chitarra, quello strumento che la porterà a glorie imperiture.
Ancora prèmiere-dame, il suo ultimo diario pubblico registra il pensierino “non sono più di sinistra”…
Ora che ha dovuto dire addio all’Eliseo e si chiamerà semplicemente Madame Sarkozy, quanto durerà questa tediosa parentesi di mammina amorosa e moglie fedele? Carla ha sempre asserito che cultura è amore di libertà…Stiamo a vedere cosa ci dirà il suo cuore tanto acculturato e… perennemente annoiato.
Angela Grazia Arcuri
Roma, 23 maggio 2012.