ISIS tuona sulla Città Eterna, ma i pungenti tweets romani non gliela mandano a dire …
Roma – Che l’Apocalisse su Babilonia la Grande potesse giungere non dai fulmini del cielo ma dagli angeli- demoni venuti in terra a seminare il terrore al grido di “Allah-U-Akbar” non ce lo aspettavamo.
Questi neo-profeti dell’ ideologia del sangue, spietati sgozzagole di poveri cristi, ci lasciano tutti sgomenti di fronte alle loro barbarie. Questi deliranti incappucciati, che vogliono fare terra bruciata dell’occidente, ora puntano le loro mire su quello che rappresenta il fulcro della cristianità, il Vaticano. “Conquisteremo la vostra Città, faremo a pezzi le vostre croci, ridurremo in schiavitù le vostre donne “.
Ma i meschini non conoscono Roma, né i romani, figli di quel “Ciceruacchio” (al secolo Angelo Brunetti), eroe della Repubblica Romana del 1849, nonché eredi dello spirito dissacratorio di un Trilussa o di un Pascarella.
Ai lapidari proclami di distruzione, che non andrebbero presi tanto sottogamba, il popolo romano non manca di coraggio e non gliela manda a dire. Ci piace in proposito riportare dal quotidiano satirico Funweek.it di Roma, un “fior da fiore” dei numerosi tweets sprigionati sul web dalla fantasia popolare romana, non privi di temeraria noncuranza. Eccone il testo:
“ Nun pijate er raccordo… che restate imbottijati!”
“Oh… mi’ socera ve la incarto!”
“Se v’avanza un po’ de’ tempo, completate la Reggio-Calabria”
“Nun fate Via Nazionale che è piena de’ buche! “
“ Se vengono a Roma, je famo tarmente tanta pena che ce danno na’ mano a campà”
“Sceijete un giorno che nun c’è lo scioperoo !…”
“ Daje, che ve damo 80 euro a tutti! “
“ Tanto… restano bloccati dai lavori della Metro C!
In realtà, siamo sicuri che qualche problemino logistico lo troverebbero qui a Roma, abituati come sono alle loro zone quasi desertiche…
Angela Grazia Arcuri
7 ottobre 2014