L’anno che non verrà

Ancora un omicidio suicidio! Si chiude così questo anno, zeppo di cronaca nera…
Il canovaccio sempre lo stesso, triste e macabro nel suo ripetitivo rituale e come sempre lascia senza parole, soprattutto se capita durante le feste quando si è quasi obbligati essere felici e allegri.
Non è stato così per Daniele Garattini, 56 anni, di Collegno, hinterland torinese.
L’uomo, ex rappresentante di commercio e rimasto senza lavoro, descritto da tutti calmo, “mite e perbene e un gran lavoratore”, ha sparato per prima alla ottuagenaria suocera malata di Alzheimer, Daria Maccari per poi rivolgere l’arma verso la moglie, Letizia Maggio (54 anni), e la figlia ventenne Giulia, studentessa universitaria, per ucciderle entrambi.
Minuti di autentica follia culminati con la chiamata al 113 per avvertire i carabinieri della Compagnia di Rivoli: «Venite, ho ucciso tutti: sono impazzito!
I militi arrivati sul posto insieme ai sanitari del 118, quinto piano di un appartamento, non hanno potuto far altro che constatare la presenza delle tre vittime e Garattini riverso anche lui in una pozza di sangue, suicida con una pugnalata al cuore: i proiettili erano terminati!
Cosa abbia spinto l’uomo ad un gesto così estremo è difficile ipotizzarlo! La perdita del lavoro (responsabile e coordinatore dell’ufficio vendite delle linee bambino 012 Benetton in Piemonte) lo stava preoccupando molto come testimonia l’amico di famiglia, l’ex assessore del Comune di Collegno Gianni Pesce: nulla poteva però far presagire una tragedia di tale portata, una mattanza consumata in un attimo di follia che ha sterminato un’intera famiglia.
La buste della spesa per il cenone posate a terra dalle donne appena rincasate, testimoniano un anno che non verrà.
Cristian Cavacchioli
31 dicembre 2013