Mamma Rai o matrigna?

In viale Mazzini tira aria nuova, almeno per lo storico corrispondente da Londra del Tg1, Antonio Caprarica. Bianca brizzolata, vestito sartoriale, perfetto aplomb British: eravamo abituati fino ad oggi a vederlo e soprattutto sentire la sua voce sotto Buckingham Palace, spesso con un ombrello aperto per la pioggia fitta su uno sfondo plumbeo di oltremanica.
Dal 1997, annus horribilis per la monarchia inglese (morte della regina dei cuori, Lady Diana) al 2006 e dopo la parentesi parigina dal 2010 ad oggi, la sua presenza ha scandito sul piccolo schermo dei nostri salotti tutti i maggiori avvenimenti del Regno Unito.
Dopo venticinque anni di onorato servizio in casa Rai, che lo ha visto esordire nel 1989, dopo aver lasciato la carta stampata, come corrispondente fisso del Tg1 nei paesi mediorientali (Cairo, Gerusalemme, Afghanistan) e nel 1993 a Mosca, mamma Rai gli dato il ben se servito, due anni e mezzo prima dello scadere del contratto.
I vertici Rai in precedenza avevano mosso al giornalista alcune contestazioni per poi offrirgli un incentivo per lasciare il lavoro.
Caprarica non ci sta e promette guerra nelle aule di tribunale, dopo aver rassegnato le sue dimissioni all’azienda pergiusta causa.
L’inviato londinese non ha mancato di esprimereil suo disappunto e sdegno ai media, commentando di non aver mai immaginato di dover lasciare in questo modo l’Azienda della sua vita, costretto a reagire alle crescenti pressioni esercitate dai vertici aziendali con metodi inammissibili e offensivi
Cristian Cavacchioli
18 dicembre 2013