Service Tax: un bel servizio agli italiani !

Va bene, il governo va salvato. “E tricchete e tracchete”, per chiosare Paolo del Debbio, la Tares diventa Taser con un facile anagramma.
Durante il caos politico della bollente estate italiana, si è cucito e cucinato un bel rientro a tutta quella fetta di stiracchiati vacanzieri che hanno strizzato ben bene il loro borsellino per guadagnarsi una boccata d’aria al mare o in montagna. E’ stato giocoforza per il governo Letta ripiegarsi sulla vexata quaestio dell’Imu. Le promesse della larga intesa andavano assolte in qualche modo per non far saltare un governo già poggiato su un terreno assai minato.
Qualcosa hanno pensato, però. Si è pensato vagamente a ritoccare le “pensioni d’oro” che solo a vederne le cifre viene il mal di pancia. Ma, su quelle pensioni che sbavano colate d’oro pare che non sia possibile nemmeno farci un pensierino per motivi…. costituzionali! Si era pensato anche di rimodulare l’Imu facendola pagare almeno ai più abbienti, lasciando puliti i piccoli proprietari che quella casa l’hanno acquistata con i sacrifici di una vita per lasciarla a figli e nipoti o magari avuta in gravosa eredità. No, meglio ricorrere agli anagrammi giocosi e proditori. Tanto il cittadino comune ha le mani legate, non è parte in causa nei ricatti politici. Il cittadino può solo fare una rivoluzione, ma l’italiano non è tipo di “ merengue e revolucion”.
I sindacati degli inquilini si preparano a fare battaglia, l’inverno si preannuncia più caldo dell’estate su tutti i fronti. Venti di guerra già cominciano a soffiare nel mar mediterraneo, mentre qui si sta cercando in ogni modo di ricacciare venti di nuove elezioni agitando in aria un phon casalingo di pochi watt. Le carte alternative da giocare sono poche e piuttosto deboli, tanto da far prevedere la costruzione di castelli di carta assai instabili. Rimettere mano alla legge elettorale è diventata una chimera. E’ qui che il cittadino potrebbe entrare in gioco con un ricattuccio: andrò a votare solo se verrà eliminato il “porcellum”!
Sulla scacchiera del Pd si stanno sfruttando le pedine più allettanti per rifarsi il maquillage ormai scolorito e non turbare nel contempo certi equilibri. Ma molti cominciano a dubitare che il simpatico sindaco di Firenze abbia la giusta statura per rappresentare il Paese di fronte alla comunità internazionale, salvo che la sua linea possa aggiustarsi su un fronte di “novità”, come delineatasi inizialmente, anziché di continuità. Intanto, in attesa delle primarie, si gioca al totovoto, con altalenanti schermate relative al “gradimento” che negli ultimi mesi è andato riscuotendo il candidato fiorentino. Viva viva, abbasso abbasso. Qualcosa ha turbato gli entusiasmi popolari verso l’enfant terrible.
E’ notizia fresca delle nomine da parte di Napolitano a quattro nuovi senatori a vita, due artisti e due scienziati. Chapeau! Personaggi, a detta del Presidente, avulsi dall’establishment politicizzato… Basterebbe una modesta indagine per ricordare il “voluto” affossamento di venticinque anni fa di quel famoso Rapporto 41 sulla “fusione fredda” che tanto animava i ricercatori dell’Enea e che andava a scombussolare gli interessi industriali per il basso costo di un’energia pulita e compatibilmente sostenibile. La presidenza dell’Enea a quel momento è nota. Ma se, come qualcuno dice, tali nomine piovono dall’alto di gruppi di potere internazionali, allora cittadini zitti e mosca, paghiamo altre tasse per sostenere altri vitalizi.
A un governo tecnico si è alternato un tanto invocato governo politico, i cui premier hanno indubbiamente contribuito a ridare all’Italia l’immagine di una certa… compunzione agli occhi dell’osservatore straniero. Salvata la faccia, salvati gli spread, ma come salvare l’economia reale?
Angela Grazia Arcuri
Roma, 30 agosto 2013