Ruby, chi era costei? L’avevamo quasi dimenticata, noi. Ilda Boccassini no. E come un asso,tirato fuori dalla manica ad orologeria, si conclude non molto a sorpresa il primo atto di uno dei tanti processi a carico del Cavaliere. Il gossip internazionale si è così tanto nutrito della faccenda del bunga-bunga che ora, a distanza di tempo, e coi problemi seri che corrono, va a prendere i connotati di una favoletta sconcia da Decamerone.
La Rubacuori, dimessa e sommessa nel nuovo ruolo di mammina, legge la sua difesa scritta in quell’italiano ormai spedito che denuncia la “ significante” permanenza sul nostro suolo. Ha lasciato a casa lo smalto della rubacuori, il pesante kajal intorno agli occhi sporgenti , le tette al vento dei sospiri degli ospiti di Arcore. La generosità del suo anfitrione in fior di mila euro per qualche “ ingenua esibizione” di sapore sexy la porta a dichiarare di essere “stanca e arrabbiata”.
Ghedini-Nosferatu , difensore di Berlusconi, fa tentativi poco credibili. Un bicchierino di whisky prima di andare in aula darebbe una sferzata di colore e vitalità espressiva sul volto compassato e agonico dell’avvocato. Il pm Boccassini, che non farebbe alcun danno alla sua immagine togliendosi quei grossi orecchini a cerchio sotto il rosso violento dei capelli, offre proprio il perfetto “phisique-du- role” per un processo contro la prostituzione. Sferra il suo attacco punitivo verso il Cavaliere, chiedendo sei anni di carcere e addirittura l’interdizione a vita dai pubblici uffici. Il quadro sembra completo.
Berlusconi non ha mai nascosto le sue debolezze, anzi se ne è fatto sempre vanto come un toro di razza. Ma la sua vita privata non era poi così tanto privata dal momento che ricopriva una delle più alte cariche dello Stato. Le parole sono corse a fiumi ed è inutile ripetersi e ripetersi. Se il 24 giugno si vedrà accolta la richiesta della Boccassini, allora si attenderà il giudizio della Cassazione. I processi di Berlusconi restano ora un fatto squisitamente politico, inserendosi in un momento italiano assai delicato per superare l’impasse economica.
L’antiberlusconismo è una bandiera che ormai sventola a vuoto e l’accanimento di quelli che vogliono a tutti i costi che il Cavaliere sparisca dalla circolazione sembra un boomerang controproducente, facendo lievitare i consensi dei suoi aficionados . Ma poi ci si chiede come la situazione personale del Cavaliere vada ad incidere nel processo di aggiustamento governativo ora in atto tra la destra e la sinistra. Anche i politologi brancolano nel buio.
L’italiano della strada è sconcertato. E offeso per gli insulti alla nostra intelligenza.
Angela Grazia Arcuri
Roma, 14 maggio 2013