Ri-generare, insieme, facendosi ispirare: ecco com’è stata la II edizione del Common Home

Il 25 maggio c’è stata la seconda edizione di Common Home, il più qualificato evento in Italia su sostenibilità, innovazione, energia e molto altro

L’organizzazione dell’evento
L’evento Common Home si è tenuto il 25 maggio, dalle 9:30 alle 17:00 ed è giunto alla sua seconda edizione con un importante novità: si è svolto nella nuova Aula Magna “The Dome” dell’Università Luiss – Guido Carli (che è anche partner dell’iniziativa) di Roma, nella sede situata a Viale Romania 32. La kermesse, un progetto creato da Assoholding e Regenerative Marketing Institute di Philip Kotler, si è affermata anche quest’anno come il più qualificato evento in Italia su tematiche come la sostenibilità, l’innovazione, l’energia, il cambiamento Climatico, i diritti civili, la diversità e l’inclusione. Più precisamente, quest’anno, la tematica su cui ci si è concentrati è stato il termine “rigenerazione”: La seconda edizione di Common Home, quest’anno, è stata un luogo nel quale parlare di aspetti che impattano l’umanità intesa come un’unica identità. Si è notato il netto desiderio di cercare di promuovere la consapevolezza di vivere in una casa condivisa, della quale tutti sono chiamati a prendersene cura, al fine di superare le sfide del tempo e (ri)generare nuove comunità sostenibili. L’immagine che lo speech di Gaetano De Vito e Christian Sarkar (soltanto per citare due relatori dell’evento) ci ha fornito, è stata una consapevolezza più strutturale di un mondo “life first” in cui la civiltà sia al servizio della vita e del bene comune, per la nascita di nuovi ecosistemi sociali humanity compliant, dove, si presume, la legge della vita e quella degli uomini possano cooperare armonicamente per lo sviluppo dei talenti e della felicità.

Gli ospiti della mattina
Durante l’evento si sono alternati, prendendo la parola sul palco, relatori internazionali, docenti universitari, decision maker e change maker del mondo accademico, politico, economico e culturale. Da Philip Kotler a Gaetano De Vito, da Christian Sarkar a Lorenzo Echeoni ed Edoardo De Vito, sono soltanto alcuni degli ospiti che hanno parlato all’evento. Interessante anche l’intervista a Jago, artista e scultore di Anagni che, da poche settimane, nel quartiere Sanità a Napoli, ha inaugurato il suo primo “Jago Museum”: all’evento hanno partecipato oltre 5000 persone che hanno potuto ammirare, nella chiesa recuperata di Sant’Aspreno ai Crociferi, alcune tra le opere più pregiate dell’artista. Alle 11 è stata anche l’ora di una roundtable a sei voci: Vincenzo Manfredi, l’Head of Advocacy and Public Policy di Assoholding, ha moderato lo speech, a cui hanno partecipato Dina Galano di Federmanager, Fabio Malerba di IBAN, Angela Marchese, presidente de Il Chiostro, Filippo Nani, presidente FERPI e Javier Fiz Perez, vice presidente di Core Values.

La fascia pomeridiana
L’evento, che ha ottenuto il patrocinio di importanti associazioni di categoria (proprio come Federmanager e FERPI) è continuato fino alle 17 con un interessante keynote di Edoardo De Vito, principiato dai classici concetti di “telos” e “skopos” greci fino ad arrivare a comprendere il significato del termine “purpose” nell’era attuale della rigenerazione. Verso la fine dell’evento è arrivata anche la premiazione, attraverso l’incubatore LUISS xLabs, dei progetti rigenerativi delle start-up ad alto valore tecnologico elaborate dagli studenti e dei cosiddetti “Regenerative Leader”. Questi ultimi sono stati premiati da Philip Kotler (in collegamento streaming), professore di Marketing Internazionale alla Kellogg School of Management, mentre i primi hanno partecipato alla manifestazione xLabs Awards, che, alla fine, ha premiato una start-up incentrata sui valori della mobilità sostenibile, concedendo, però, valore, anche ai veicoli di oggi, che potrebbero, assieme ad altri veicoli più sostenibili (ma attualmente meno impattanti sul mercato), creare una sinergia di assoluto livello per affrontare una transizione decisiva entro il prossimo futuro.
L’età della rigenerazione ha fatto il suo ingresso nel mondo del marketing. E non solo.