Curiosity su Marte. Anche l’uomo potrà vivere sul Pianeta Rosso?
L’attenzione di tutta la comunità scientifica è da giorni concentrata su Marte grazie all’atterraggio della sonda NASA Curiosity, eseguito con successo il 6 agosto 2012.
L’impresa, costata 2.5 miliardi di dollari, rinnova la sfida di portare l’uomo su Marte entro la metà del 2030. Si tratta della missione Mars Science Laboratory , che ha avuto inizio lo scorso novembre, con l’obiettivo di portare sul Pianeta Rosso il più massiccio e completo Rover, equipaggiato con un vero e proprio laboratorio scientifico mobile di nome SAM (Sample Analysis at Mars – Analizzatore di campioni su Marte). Munito di un braccio telescopico con piccole trivelle, il Rover Curiosity è in grado di sminuzzare la roccia marziana e di inserirla al suo interno, in modo da poterla poi analizzare nel laboratorio SAM.
La sonda, lanciata nove mesi fa e che ha percorso oltre 600 milioni di chilometri, ha finalmente completato la manovra di depositare autonomamente il Rover, senza alcun controllo dalla Terra. Arrivato a destinazione la sua antenna più potente si è aperta, trasmettendo così i dati direttamente al pianeta Terra. Subito le sue telecamere hanno scattato fotografie che disegnano un ambiente gelato con temperature notturne che arrivano a 130 gradi sotto lo zero centigrado. Le immagini mostrano inoltre sullo sfondo la catena montuosa che delimita la nuova “abitazione” di Curiosity, il cratere Gale. Tra le foto in 3D una mostra in particolare il Monte Sharp, uno dei principali obiettivi dell’esplorazione di Curiosity. Questi scatti non hanno però alcun valore scientifico, ma sono servite soltanto a confermare che i sistemi a bordo funzionino e che non abbiano subito danni durante il complesso atterraggio.
La missione della NASA durerà per circa due anni, in cui Curiosity dovrà percorrere venti chilometri all’interno del cratere, di diametro 50, su cui è atterrato. Ora siamo solo al primo week end dell’impresa sul suolo marziano e ci sono già nuovi programmi in vista: cambiare il software che è stato necessario per l’ingresso nel Pianeta Rosso. La discesa e l’atterraggio del Rover rappresenteranno già soltanto il primo ed entusiasmante capitolo del progetto NASA.
Intanto l’astromobile si sta muovendo con le sue sei ruote motrici indipendenti, “alleggerita” di quasi 500 chili (la gravità su Marte è circa il 40% di quella terrestre, quindi i suoi 900 chili di partenza diventano circa 360). Necessiterà di circa un mese di prova per mettere a punto tutti i suoi strumenti, una batteria degna del più perfezionato laboratorio di analisi chimico-fisiche. Finora, gli scienziati hanno mostrato un grande entusiasmo per l’ottimo funzionamento della strumentazione.
Per alcuni scettici la missione di poter inviare sul suolo marziano un veicolo con degli umani è soltanto una “fantasticheria”, per molti altri è un vero e proprio obiettivo da raggiungere. La fiducia non viene abbandonata soprattutto da chi si concentra sui movimenti di Curiosity, che ha permesso una tranquilla esplorazione dello spazio, seppur ancora senza uomini all’interno di essa. La risposta del pubblico è stata entusiasmante: sul web sono in molti a credere in questo progetto e le prime immagini scattate dal Rover stanno facendo il giro di tutto il mondo.
La capacità di Curiosity sono assolutamente da non sottovalutare ed è dotata di una tecnologia avanzata che dà importanti speranze alla comunità scientifica che sostiene questo progetto. Se mai si dovesse riuscire a far atterrare l’essere umano su Marte, sarebbe senza dubbio un grande avvenimento, così come il famoso allunaggio dell’oramai lontano 1969. Potremmo finalmente, così, essere orgogliosi di aver assistito anche noi in diretta ad un evento così importante nella storia di tutti i tempi.
Sonia Carrera
13 agosto 2012