Grazia al telescopio spaziale Hubble è stata scoperta, sulla superficie di Plutone, la presenza di molecole complesse. Cosa significa? Il telescopio spettrografico ha istinto un forte assorbimento di radiazioni ultraviolette solari (l’assorbimento di radiazioni ultraviolette è indice della presenza di idrocarburi complessi e/o molecole di nitrile) su quello che è l’unico pianeta nano del Sistema Solare, ciò fornisce ulteriori dati per comprendere la composizione chimica della materia del pianeta e offre spunti per capire dove sia l’origine del colore del pianeta.
L’azione della luce solare e dei raggi spaziali a contatto con i ghiacci di Plutone composti da metano, ossido di carbonio e azoto istituirebbe le condizioni necessarie alla realizzazione di composti chimici.
La scoperta, è stata effettuaata dagli scienziati dello Southwest Research Institute, guidati da Alan Stern. Per gli scienziati la produzione delle sostanze chimiche responsabili dell’assorbimento degli ultravioletti sarebbero i raggi cosmici che bombardano Plutone o i raggi del sole che giungono fino a lui e che con la loro azione sarebbero in grado di separare il metano e il monossido di carbonio ghiacciati presenti sulla superficie.
Alan Stern ha dichiarato: «È una scoperta entusiasmate perché gli idrocarburi complessi su Plutone e le altre molecole che potrebbero essere responsabili delle caratteristiche spettrali ultraviolette che abbiamo scoperto grazie a Hubble possono, tra l’altro, essere responsabili del colore rossastro di Plutone».
Per meglio comprendere i misteri di Plutone ora tutti attendono lo sbarco sul pianeta della sonda interplanetaria della Nasa “New Horizon” il cui atterraggio è fissato per il 2015.
di Virginio Sapio
24 dicembre 2011