Kepler-22b: il pianeta simile alla Terra

Si chiama Kepler-22b e secondo gli scienziati che lo hanno scoperto è un il pianeta più simile alla Terra. Il pianeta difatti secondo un team di astronomi dell’Ames Research Center della NASA ha più di una caratteristica che lo renderebbe simile al nostro e quindi sale la probabilità che esso possa ospitare la vita.
Alan Boss, della Carnegie Institution for Science, fra gli scienziati del team, guidato da William Borucki, ha dichiarato che questa è: «Una scoperta che rafforza la nostra convinzione di vivere in un universo affollato di vita».
Parole queste che ben rendono l’idea su quanto per gli scienziati della Nasa questa sia una scoperta epocale. Kleper-22b oltre ad avere una temperatura della superficie pari a 22° (quindi molto mite) ruota attorno ad una stella dalle caratteristiche molto simili a quelle del Sole. Ciò che fa pensare al fatto che il pianeta possa ospitare acqua liquida e quindi vita è soprattutto la distanza che vi è tra Kleper-22b e la stella attorno a cui ruota, distanza molto simile a quella fra la Terra ed il Sole.
Tutti indizi che fanno credere che sul pianeta vi possa essere anche acqua e terra e di conseguenza forme di vita.
Kleper-22b dista dalla Terra 600 anni luce ed ha un raggio 2,4 volte circa più grande del nostro, per questo un anno dura 290 giorni.
Ricordiamo ai nostri lettori che il pianeta si chiama così poiché scoperto attraverso il potente telescopio Keplero, che è stato costruito proprio dalla Nasa proprio per cercare pianeti simili al nostro.C’è da dire che già lo scorso 2 settembre un gruppo di scienziati tedesco guidato da Lisa Lisa Kaltenegger del Max-Planck Institut fur Astronomie di Heidelberg che aveva segnalato di aver individuato un pianeta simile alla Terra le cui caratteristiche permetterebbero di ospitare la vita. Si trattava di un pianeta distante 36,23 anni luce (un anno luce è pari a circa 9,5 migliaia di miliardi di chilometri) e grande 3,6 volte il nostro che orbita intorno alla stella HD85512. Lo stesso pianeta aveva attirato l’attenzione di Francesco Pepe dello Swiss Observatoire de Geneve che come i suoi colleghi aveva ipotizzato già da tempo che viste le sue caratteristiche questo pianeta aveva le credenziali per ospitare la vita.
Sono quindi due i pianeti nel giro di quattro mesi individuati dagli scienziati come i possibili candidati ad ospitare forme di vita extraterrestri.
di Enrico Ferdinandi
5 dicembre 2011