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I risultati di Ginevra convalidano i calcoli di Droj e viceversa
Albert Einstein ebbe già a rivoltarsi nella tomba quando, agli inizi degli anni ’80, lo studioso rumeno Vasile Droj osò l’inosabile pubblicando il frutto dei suoi calcoli matematici relativi alla velocità della luce, sconvolgendo così la formula E = mc2 (Energia = massa moltiplicata per velocità della luce al quadrato) in E = mc24 !
Droj, infatti, già dal 1984 fu folgorato da stupefacenti intuizioni. E, nella sua testardaggine di figlio dell’Est, dopo laboriose operazioni arrivò a risultati a dir poco sorprendenti. Purtroppo, la situazione politica del suo Paese – con la dittatura di un Ceausescu – lo costrinse ad andarsene dalla Romania e venire in Italia. Droj vive ormai a Roma dal 1988, un anno prima della caduta del Muro di Berlino.
Da un breve stralcio delle sue relazioni, che avemmo il piacere speculativo di tradurre in inglese per sua facilità di comunicazioni internazionali, egli a suo tempo osservava come “…l’Universo esteso per decine di miliardi di anni-luce in tutte le sue direzioni non può essere assoggettato ad una “velocità da lumaca” come quella della luce, cui occorrono miliardi di anni per portare una semplice informazione da una parte all’altra. Il principio dell’integrità e della funzione normale di un qualunque aggregato o organismo, sia esso anche l’Universo, richiedono per forza velocità superiori a quella conosciuta per poter comunicare in tempo reale le interrelazioni integrative alla sua sopravvivenza.”.
La grande creatività di Einstein, secondo Droj, si fermò ai primi gradini della porta dell’Universo e cioè alla soglia del secondo Cosmo, “c2” , come evidente dalla famosa formula. Lo studioso rumeno dimostrò invece, dopo mesi di calcoli matematici incrociati, l’esistenza di altri 24 Cosmi che, in espansione progressiva, costringono la luce ad una velocità esponenziale. Secondo Droj, l’Universo è “ un colossale “ Sferone”, i cui componenti sono organizzati e strutturati sulla base della loro velocità e del passaggio tra un cosmo all’altro” , similmente a quanto avviene nel cambio da una marcia all’altra di un’autovettura. Il ricercatore è arrivato quindi a un risultato di calcolo che porta la velocità attuale conosciuta della luce (299.792,458 km/s) moltiplicata alla 24esima potenza, ad un prodotto concludente : 27777777777….cifra colossale con 163 decimali, impossibile da trascrivere. Questo valore numerico è l’espressione di un rapporto 25/9 provando che la nostra casareccia, condominiale velocità della luce è soltanto un minuscolo aspetto di realtà impressionanti che gli antichi intuirono come l’Armonia delle Sfere .
Va detto che gli studi di Vasile Droj sono troppo articolati e pieni di cifre per essere tradotti in un semplice articolo divulgativo, cui abbiamo dato una lettura elementare. Ciò che ci anima, a seguito dei risultati resi pubblici dal CERN di Ginevra sulle possibilità del “neutrino” di superare la luce, è lo spirito di verità. La ricerca appassionata di Droj, le sue intuizioni di tanti anni fa ( quando il solo pensiero di infrangere delle teorie ormai consolidate ed intoccabili, sia pure di un Einstein che ha aperto una soglia incredibile al cammino dell’astrofisica) ci fanno sentire in dovere di “dare a Cesare quel ch’è di Cesare”.
Sappiamo come sia duro rompere lo zoccolo della Comunità Scientifica internazionale. Le voci “nuove”, specie se isolate, creano sempre scompiglio, fastidio ai vecchi soloni delle istituzioni organizzate. Già negli anni Ottanta, Vasile Droj depositò i suoi studi presso l’Associazione degli Uomini di Scienza di Bucarest e al Consiglio Nazionale di Scienza e Tecnologia, intervenendo nel frattempo a numerose conferenze scientifiche nazionali ed internazionali. Prese inoltre contatto con le più accreditate Riviste internazionali come “Nature”, il “Canadian Journal of Astronomy”, l’”Astrophysical Journal”, “Science et Vie”, “La Recherche”, il “Canadian Journal of Physics”, etc. Quest’ultimo e “Nature” gli offrirono la pubblicazione del suo studio, ma il governo totalitario di allora , come sopra accennato, gli impedì di proseguire in quegli iniziali approcci. Non solo. Egli depositò la sua scoperta all’Ufficio Brevetti del suo Paese e, una volta in Italia, presso la SIAE nel 1990.
Nel 2007, l’Agenzia di stampa APCOM ha pubblicato suoi articoli sulla “velocità della luce” e sul “codice a barre dell’universo”, rimbalzati nel suo Paese d’origine sul quotidiano rumeno “Gardianul”, che gli dedicò con grande risalto alcune pagine centrali.
I calcoli di Vasile Droj , relativi al superamento della velocità della luce a partire dal 1984, hanno profondi significati cosmologici svelando l’esistenza di un“sistema di quantificazione universale” o dell’Universo completamente sconosciuto su cui l’autore costruisce la nuova Cosmologia dell’Universo Scalare.
“Il Mistero – ci spiega con entusiamo – che si cela in questo immenso meccanismo universale svelato soltanto a metà dalle conquiste scientifiche ufficiali, si dischiude solo scrutando oltre i limiti della stessa scienza e cioè in un territorio meta scientifico, quasi metafisico”. Sono quelle verità, inopinabili, nascoste nella notte dei tempi, che già hanno preso forma nella dimostrazione che l’E=mc2 è soltanto il primo gradino di una scala impressionante: c2—>c3—>c4—>c.5……..>c24 e che lasciano intravedere l’edificio nascosto dell’Universo. www.universology.com
di Angela Grazia Arcuri
4 ottobre 2011