M, F o X. La Germania riconosce il “terzo genere”
Secondo la statistica, in Europa, un bambino ogni 5000 presenta alla nascita organi sessuali ambigui. In data 1 novembre 2013, per evitare affrettate scelte chirurgiche dei genitori, in Germania viene resa vincolante la legge del 7 maggio che permette di non esplicitare il sesso del bambino. In casi di intersessualità, quindi, si tratta del primo paese appartenente all’UE ad ammettere la registrazione come “neutro” all’anagrafe. Una normativa simile era stata introdotta, fino ad ora, solamente in Australia.
Una “rivoluzione giuridica”, come la definì il giornale tedesco Süddeutsche in agosto, che vede introdurre nel passaporto e negli altri documenti ufficiali tedeschi una terza designazione, una X che sta per “intersessuale”, accanto ai canonici “M” e “F”. La condizione “X” non è però necessariamente permanente: raggiunta l’età adulta, la persona registrata come “neutra” potrà decidere se mantenere questo stato o definirsi in altro genere.
L’intersessualità non va confusa con la transessualità: nascere ermafrodita significa nascere privi di connotazioni sessuali ben definite, trovandosi in una condizione tra due sessi, appunto. Per transessualità si intende invece la condizione di una persona il cui sesso biologico (definito) non corrisponde ad una psicologica identità di genere, alla quale segue spesso la decisione un intervento chirurgico per modificazioni corporee tese a ricostruire la corrispondenza assente.
Solamente annunciata, per il momento, un’ampia riforma del Ministro della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger. La legge introdotta lascia infatti interrogativi aperti riguardanti, tra gli altri, la questione “matrimonio”. La Germania riconosce ad oggi solamente matrimoni tra uomo e donna, lasciando le coppie omosessuali alla scelta obbligata dell’unione civile. L’introduzione del genere “X” e della possibilità di mantenerlo, senza dover per forza scegliere di definirsi come maschio o femmina, complica le cose e attende una risoluzione.
di Martina D’Andrea
2 novembre 2013