Artico: Buco dell’ozono più grande del previsto

di Enrico Ferdinandi
Da uno studio condotto di ricercatori del California Institute of Technology (Caltech), pubblicato su Nature, emerge che il buco nell’ozono nella zona dell’Artico è più grande di quanto si pensasse. Lo studio evidenzia che in un solo anno è stato perso circa l’80% della fascia di gas protettiva che si trova tra i 18-20 km di altitudine, e che filtra i raggi ultravioletti provenienti dal Sole.
La causa di questo fenomeno è stato imputato al rigido inverno che con venti molto forti ha creato vortici polari che hanno isolato la massa atmosferica, si è quindi creato un blocco che ha impedito all’aria più calda di mescolarsi con quella più fredda nelle medie latitudini.
Ciò ha fatto si che questa massa fredda abbia rilasciato nella parte più bassa dell’atmosfera, nel mese di marzo, atomi di cloro e bromo dei clorofluorocarburi in grado distruggere il legame chimico dell’ozono. Questo è il motivo per cui vi è stato un aumento così considerevole. Su Nature, che riporta lo studio, i ricercatori del California Institute of Technology: “Per la prima volta la diminuzione è tale perché si possa ragionevolmente parlare di buco dell’ozono in Artico”.
3 ottobre 2011