Avanguardia argentina: Juan Filloy
Op Oloop, pubblicato per la prima volta nel 1936 e oggi riscoperto da Ago Edizioni, è una delle opere più significative di Juan Filloy, autore argentino noto per il suo stile avanguardistico e la sua esplorazione della complessità umana. Il lettore si trova, sin dalle prime pagine, catapultato in un labirinto di idee e riflessioni su identità, esistenza e percezione della realtà. La trama segue Op Oloop, uno statistico finlandese che abita a Buenos Aires che si trova intrappolato in un ciclo di incontri e di scontri, in un mondo che sembra seguire regole proprie e assurde e che stridono con la meticolosa metodicità del protagonista: la sua rigida razionalità e le ferree regole che scandiscono la sua routine vengono sconvolte da un evento imprevisto che muta, con la sua banale semplicità, la vita di Op Oloop. Filloy gioca con la struttura narrativa, utilizzando un linguaggio poetico e spesso surrealista: l’assurdo è utilizzato per mettere in discussione la logica della vita quotidiana e Filloy spesso ricorre a situazioni surreali per evidenziare la stranezza dell’esistenza e la fragilità della razionalità. Questo gioco di specchi sfida il lettore a mettere in discussione le convenzioni letterarie e la logica del racconto. Uno dei temi centrali del romanzo è la ricerca dell’identità: attraverso le esperienze del protagonista, Filloy solleva interrogativi su chi siamo realmente e come le nostre percezioni possano distorcere la nostra comprensione di noi stessi. L’identità non è presentata come un dato f isso, ma come qualcosa in continua costruzione e decostruzione, influenzato dall’ambiente e dalle relazioni interpersonali. Un altro aspetto rilevante è la critica alla società e alle sue convenzioni: Filloy utilizza l’assurdo e l’ironia per smantellare le norme sociali, mostrando come queste possano limitare la libertà individuale. Il romanzo riflette un disincanto nei confronti della modernità e una ricerca di autenticità in un mondo sempre più meccanizzato e disumanizzato. La figura del protagonista, nella sua errante ricerca di significato, diventa un simbolo di resistenza contro le imposizioni esterne. La morale di fondo di Op Oloop può essere interpretata come un invito ad abbracciare l’incertezza e la complessità della vita: Filloy ci sfida ad accettare che l’esistenza non è lineare né semplice e che il significato si trova nel viaggio stesso, nelle esperienze e nell’interazione con gli altri. Alla fine, ciò che importa non è tanto arrivare a una meta definita, ma le lezioni apprese lungo il cammino. Op Oloop è un’opera ricca e caleidoscopica che trascende il suo tempo e continua a essere rilevante oggi. Attraverso il suo stile innovativo e la profonda esplorazione della condizione umana, Juan Filloy ci invita a mettere in discussione le nostre percezioni e ad abbracciare la complessità della vita, trasformando la lettura in un’esperienza profondamente riflessiva e arricchente.
Illustrazione grafica a cura di Chiara Rondoletti