Il mago ermetico per nulla “academico”
"Academico di nulla academia" è il libro di Michele Ciliberto (edito da Edizioni della Normale) che indaga la dimensione lessicale di Bruno
“Academico di nulla academia” è il libro di Michele Ciliberto (edito da Edizioni della Normale) che indaga, attraverso sette studi, la dimensione lessicale della filosofia di Giordano Bruno.
L’inedito studio sul “mago ermetico” non è mai stato così consapevole: Ciliberto ci insegna ad andare oltre la classificazione yatesiana, soprattutto scavando nei testi in volgare del filosofo nolano. Sganciarlo dalla dimensione genealogica in cui spesso è stato immerso, collocandolo non più solo come martire passivo del libero pensiero, bensì inserendolo in una dimensione più proattiva circa la funzione dell’individualità e della libertà personale in un processo storico.
L’altra grande ambizione è quella di parlare di Bruno non collegandolo ad un destino protestante di vita già scritta ma di cercare di attualizzarlo non astoricizzandolo. Una mossa, questa, molto complessa, ma che tra le pagine del lavoro si individua e si ricerca costantemente. Lo si dice fin da subito, Bruno è un grande solitario ma, al contempo, si mostra sapiente e folle se comparato a Machiavelli o Erasmo, spirituale se paragonato a Cobham.
I sette saggi di questo libro, quindi, si pongono proprio questo imperativo: seguire una linea di ricerca che costruisce attorno alla figura del filosofo quella aura umana che spesso si accantona o, meglio, si mette da parte quando si parla di filosofi più antiquati del secolo che ha l’uno e il nove come prime due delle quattro cifre che compongono i cent’anni di riferimento.
L’autore, Michele Ciliberto, che è stato ordinario di Storia della filosofia nella Facoltà di lettere dell’Università di Pisa e presidente dell’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento, accoglie una posizione teorica molto precisa, più precisamente analizza una domanda in particolare: quale possa essere il rapporto tra Rinascimento e modernità e, conseguentemente, di quale tipo di modernità si debba parlare quando la si ricongiunge al Rinascimento.
È in questo frangente che entra in gioco Bruno, l’esponente rinascimentale che più tra tutti ha portato a destrutturare i modelli teorici e storiografici che avevano sostenuto l’idea di un Rinascimento classicamente inteso e le genealogie moderne in cui Bruno era stato collocato, aprioristiche ed eccessivamente deterministiche.