L’Economia tra Utopia e Realtà: Le Sette Chimere di Carlo Cottarelli

“Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia” è il titolo del nuovo libro di Carlo Cottarelli edito per Feltrinelli. L’economista affronta sette grandi tematiche dell’economia moderna, sette grandi sogni che avevano la speranza e le carte in regola per cambiare il mondo ma che si sono trasformati in fallimenti. Questi sette grandi sogni sono stati concepiti e plasmati da riformisti visionari, uomini e donne che aspiravano a lasciare il segno. Tuttavia, come ci insegna la storia, anche le idee più geniali e dirompenti possono inciampare nella realtà, prendendo una direzione sbagliata o rivelando effetti collaterali indesiderati. Carlo Cottarelli, economista di spicco, chiama queste visioni “chimere” e ne discute nel suo ultimo libro, con l’obiettivo di spiegare al grande pubblico le implicazioni del loro successo o fallimento.
I lettori che non si cimentano per la prima volta nella lettura di un saggio di Cottarelli, sanno bene che il sette è un numero ricorrente per l’autore. L’ex dirigente del dipartimento di Finanza Pubblica del Fondo Monetario Internazionale aveva già individuato i sette peccati capitali dell’economia italiana. Tuttavia, se per l’economia italiana era certo che le tragiche sorti non dipendessero da noi ma che fossero legate a un destino che siamo costretti a subire a causa di sette gravissimi errori commessi in passato, per le sue sette chimere la chiave di lettura è differente.
Le cose possono sfuggire di mano senza che nessuno ne abbia colpa e portare a conseguenze inaspettate, persino pericolose. È il caso delle criptovalute, tema affrontato brillantemente nel primo capitolo del saggio.
“Il bitcoin non è per la ricchezza ma per la Libertà, e la libertà è Ricchezza”.
Le criptovalute sono passate dall’essere emblema del sogno di creare una moneta indipendente dal potere delle banche, all’essere uno strumento guardato con sospetto per i numerosi rischi connessi al suo impiego. L’infausto epilogo è quello di un forte allontanamento dall’idea originaria e liberalista di criptovaluta, ma per Cottarelli è presto per parlare di un fallimento certo.
Due chimere sono poi strettamente interconnesse: l’indipendenza delle banche centrali e la crisi del 2008-2009. Elemento cruciale è la fiducia nel sistema finanziario: se viene meno, crolla giù tutto, proprio come un castello di carte. Cottarelli analizza poi il tema della globalizzazione, definendo questo fenomeno come il segno di un profondo cambiamento delle nostre vite. Il sogno di un mondo commercialmente e culturalmente interconnesso si è dovuto però scontrare con conseguenze impreviste: una distribuzione del reddito impari tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, una localizzazione degli impianti produttivi in paesi con legislazioni che non tutelano la dignità dei lavoratori e un quadro generale della catena produttiva per niente sostenibile. Nonostante negli ultimi anni si sia verificata una modesta riduzione del commercio internazionale, per l’autore risulterebbe utopico avviare un processo di deglobalizzazione per tornare a un processo produttivo meno intensificato con un conseguente commercio di prossimità.
Anche la tecnologia dell’informazione, pur promettendo grandi cambiamenti, non ha ancora completamente realizzato le sue potenzialità, sebbene l’autore lasci spazio a sperare che il meglio debba ancora venire. In questo panorama di sogni e delusioni, nel sottile confine tra utopia e realtà, Cottarelli ci invita a riflettere sulle implicazioni di tali successi e fallimenti. L’analisi cristica di queste chimere ci spinge a comprenderne le dinamiche complesse e a considerare con realismo e contezza le sfide che l’economia moderna è chiamata ad affrontare quotidianamente. Senza girarci troppo intorno, “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia” è un libro che ci stimola a guardare al futuro con occhio critico e con l’amara consapevolezza che anche le idee più brillanti e disruptive devono confrontarsi con la realtà e la sua complessità.