Elezioni 2018, i risultati nelle maggiori città

Napoli e il sud sono tutti per il M5S, a Milano e Torino testa a testa tra centrosinistra e centrodestra, Firenze al PD, Venezia alla Lega e a Roma è una battaglia alla pari.
Se i risultati delle urne su base nazionale hanno rispettato (più o meno) i pronostici della vigilia, l’analisi del voto nelle maggiori città del Paese rivela diverse sorprese.

Al sud è stato il M5S a vincere praticamente in tutti i capoluoghi con numeri persino superiori a quelli della media nazionale. Napoli (oltre il 52%), Bari (45%), Palermo (45%), Cagliari (40%) e Reggio di Calabria (35%) sono state letteralmente conquistate dal partito di Di Maio sia alla Camera che al Senato. Va malissimo la coalizione di centrosinistra nel mezzogiorno, col PD che oscilla ovunque intorno al 15% mentre i suoi alleati non superano neanche la soglia del 3% (solamente +Europa riesce ad ottenere un 3,3% nei voti per il Senato a Cagliari). Il centrodestra invece vede invertire la tendenza nazionale con Forza Italia che supera ovunque la Lega. La coalizioni di Berlusconi e Salvini ottiene risultati importanti soprattutto a Reggio di Calabria (dove si attesta intorno al 39-40% alla Camera e al 35% al Senato, a Palermo (circa il 30%) e a Cagliari (32%). Da sottolineare l’ottimo risultato della Lega in Sardegna (11%) e in Calabria (oltre il 7%).
Risalendo la penisola arriviamo a Roma che è stata letteralmente divisa in tre col centrodestra intorno al 31-32% (con FI lievemente in vantaggio sulla Lega e quasi il 9% ottenuto da Fratelli d’Italia), il centrosinistra al 30,8% al Senato e il 25% circa alla Camera e il M5S che ottiene il 28% al Senato e il 32% alla Camera. Una situazione di sostanziale parità nella città della sindaca a 5Stelle Virginia Raggi.
Firenze è stata la roccaforte del PD che si è aggiudicato oltre il 35% dei voti distanziando notevolmente tutti gli altri: M5S 19-20%, Lega 11% e FI 8,5%. Risultato analogo, anche se meno accentuato, anche nell’altra grande città “rossa” d’Italia, Bologna. In Emilia infatti vince ancora il PD ma solamente con poco più del 28% dei voti.
A Genova, patria di Grillo, è ovviamente il M5S a superare tutti gli altri, facendo anche meglio della coalizione di centrodestra al completo. Berlusconi e Salvini infatti arrivano complessivamente ad un 28-29%, meglio del centrosinistra (26-27%) ma insufficiente a superare il 34% circa di Di Maio.
Venezia è ovviamente una vittoria facile per la Lega che ottiene da sola un 22,5% alla Camera e addirittura il 26,4 al Senato. Complessivamente la coalizione di centrodestra schiaccia tutti gli altri partiti, con i 5 Stelle che comunque riescono a prendere circa il 27-28% superando la coalizione del centrosinistra.
Torino è stato un testa a testa tra la coalizione di centrodestra e il centrosinistra, rispettivamente hanno ottenuto il 32,6 e 31,8 alla Camera e il 33,3 e 33,6 al Senato. Nel capoluogo piemontese guidato dall’altra sindaca 5 Stelle Appendino il partito di Di Maio non va oltre il 24-27%.
Anche a Milano il duello è tra Salvini-Berlusconi e la coalizione guidata da Renzi. Alla Camera il centrodestra vince col 37,5% contro il 36,6, mentre al Senato il centrosinistra si impone col 41,3% contro il 36,4%. Crollano i 5 Stelle che non superano il 14-18%.

Tra i partiti “minori” LeU, guidato da Grasso, se la cava molto bene in Toscana ed Emilia (addirittura sfiora il 9% Bologna), nel resto delle grandi città invece si attesta tra il 4-6% nel nord e a Palermo, mentre non riesce a superare il 4% né a Napoli, né a Reggio, né a Cagliari, ottenendo però un sorprendente 7,4% a Bari per il Senato. +Europa, guidato da Emma Bonino), ottiene i risultati migliori al nord nei voti per la Camera dove oscilla tra il 4% di Venezia e l’8,3% di Milano (nel capoluogo lombardo ottiene addirittura un 10,5% al Senato). Va peggio al sud dove, a parte Roma e la Camera a Cagliari, non si supera mai il 3% e spesso neanche il 2%.
CasaPound Italia oscilla in tutte le grandi città tra 0,6-1% con l’eccezione di Roma dove ottiene un 1,1% al Senato e 1,6% alla Camera. Potere al popolo!, partito di sinistra neonato, ottiene discreti risultati conquistando tra lo 0,9-2% dei voti praticamente in tutte le città, con picchi per la Camera del 2,8 a Bologna, del 3% a Napoli e addirittura del 3,2 a Firenze.