Il Cavalier festante: Annozero chiude i battenti

di Federico Cirillo
E così, alla fine, la spunta il Cavaliere. No non stiamo parlando di vittorie elettorali, o delle amministrative – quelle han causato più traumi che gioie – ma dell’unica, grande soddisfazione che, finalmente, il premier è riuscito a prendersi su un suo eterno rivale: la Rai, infatti, liquida Santoro e il relativo programma “Annozero”. Dunque, signor B, complimenti per questo grande colpo, il primo obiettivo di governo portato a casa dalla sua maggioranza in tre anni, proprio quello che gli italiani le chiedevano d’altronde: un bell’accordo consensuale tra il presentatore e il nuovo dg Rai Lorenza Lai, che in poche settimane ha agito ed è riuscita proprio lì dove si era fermato il “fido” Masi.
Accordo tra le parti, chiusura di Annozero, e tutti contenti, partendo, ovviamente da Berlusconi, sempre lieto quando constata che i suoi ordini vengon subiti attuati da lacchè ubbidienti ed efficienti, passando per la Santanchè – “Ma quale danno alla Rai, Santoro fa comizi a spese nostre” ha commentato la mai sguaiata Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio – arrivando infine a Lupi, quasi stupito dall’eco mediatico della notizia. Con l’allontanamento, seppur apparentemente condiviso, la Rai non perde solamente uno dei suoi migliori professionisti, ma anche il programma di informazione più seguito, il più ricco di ricavi pubblicitari e ben sei milioni di telespettatori fedeli all’appuntamento del giovedì: tre in un colpo, gran bell’affondo mr B! Dalle prime indiscrezioni, pare che Santoro sia prossimo ad accasarsi a La Sette, dove lo aspettano a braccia aperte, tra gli altri, Lerner, Crozza, Gruber e Mentana, pronti a far del canale, con l’ingresso in squadra dell’ultimo “acquisto”, il vero ed unico servizio pubblico di qualità. Ora, sarà sicuramente bagarre per accaparrarsi quel pesante posto vacante che galleggia in Rai: quale sarà la vincente “novità” dopo il flop di Sgarbi e i 5 minuti di Radio Londra? In attesa di nuove e sfavillanti idee in arrivo dalle geniali menti del Cda, sempre ben instradate dai tecnocrati della comunicazione di “regime” e dagli ordini dall’alto che per nessun motivo vanno messi in discussione, se permettete, rimpiangiamo l’arrivederci di uno dei più validi giornalisti in circolazione che, insieme al suo ottimo staff, aveva reso quello spazio di approfondimento, uno dei momenti più alti dell’informazione politica, del dibattito e un esempio di professionalità, coerenza e limpidità giornalistica, quasi un unicum, ormai, nella sua specie; in chiusura una domanda: resisteranno Fazio, Dandini, Floris e Gabbanelli?