Mattarella a Locri: «mafia ancora forte e presente»
«La mafia è ancora forte e presente, controlla l’attività economica legale e illegale e pezzi di territorio»: il capo dello Stato non ha usato mezzi termini per sottolineare quanto la mafia sia viva e ancora legata a doppio filo sia con i territori che con le Istituzioni. L’occasione per denunciare a gran voce questa grave criticità che affligge il Paese è stato l’incontro organizzato da Libera nella città di Locri per la XXII Giornata della memoria per le vittime di mafia. Lo stesso Mattarella, che ha voluto fortemente essere presente alla manifestazione, è testimone e vittima delle conseguenze degli omicidi di mafia; nel gennaio 1980, infatti, suo fratello Piersanti (allora presidente della Regione Sicilia) fu ucciso a colpi di pistola da Cosa Nostra.
«Sono presente in modo partecipe in questa terra così duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata. La mafia – ha precisato Mattarella – è una presenza pervasiva, soffocante, rapace, una presenza che uccide persone, distrugge speranze, semina terrore, ruba il futuro di questa terra. I mafiosi non conoscono pietà né umanità, non hanno alcun senso dell’onore, del coraggio. I loro sicari colpiscono con viltà persone inermi e disarmate. La lotta alla mafia riguarda tutti, nessuno può dire non mi interessa o può chiamarsene fuori. La lotta alla mafia è doverosa, è una esigenza morale e civile, una necessità per tutti».
«Come diceva Falcone, la lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza ma deve coinvolgere l’intero palazzo, dal muratore all’ingegnere. Questo è l’orizzonte del nostro impegno. Bisogna sostenere il lavoro quotidiano di uomini e donne dello Stato che ogni giorno difendono la nostra vita sociale e la nostra libertà dall’aggressione delle mafie. Bisogna rafforzare, diffondere la culturale, che deve continuare nel tempo, mai considerarla acquisita. Questa crescita presuppone un forte impegno educativo e formativo e la scuola è il terreno decisivo. Questo compito riguarda ciascuno di noi nell’agire quotidiano nei comportamenti personali, nell’etica pubblica che riusciamo a esprimere».