Contro la crisi si taglia: previsti tagli per 8 milioni e mezzo alla Camera
In attesa che i dieci saggi nominati dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, diventino operativi, in Parlamento si respira ancora aria di “tagli”. Nelle ultime settimane questa sembra difatti essere una delle poche parole in grado di contrapporsi con efficacia a quella “crisi” e a quella “instabilità” che tanto stanno minando la fiducia e la speranza del popolo italiano.
Dopo che i neo presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Laura Boldrini e Pietro Grasso, avevano negli scorsi giorni deciso di dimezzare i loro stipendi, rinunciando anche ai rimborsi spese (legati a viaggi e telefonia) e di rifiutare l’alloggio di servizio e limitare l’uso delle auto blu, oggi arrivano nuovi tagli in Camera.
L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha difatti deciso che saranno effettuati tagli per 8 milioni e mezzo di euro. Nello specifico le riduzioni riguarderanno per 5 milioni e mezzo i settanta deputati titolari di cariche all’interno di Montecitorio, tra vicepresidenti, questori, segretari di presidenza e presidenti di commissione.
Il leghista Davide Caparini, su Twitter ha specificato inoltre che è stato: «eliminato (all’unanimità) il rimborso delle spese telefoniche per i titolari di cariche nell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati».
Il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, ha commentato con queste parole i nuovi tagli: «Dopo aver deciso, la scorsa settimana, di rinunciare agli appartamenti e alle auto di servizio, nella seduta di oggi abbiamo deliberato nuove riduzioni che comprendono anche l’abolizione dei fondi per spese di rappresentanza individuali non rendicontati e la cancellazione delle spese telefoniche accessorie. Si tratta di misure che, nel complesso, comportano un risparmio di oltre 5 milioni di euro, un segno concreto di buona amministrazione e di buona politica».
Ora si spera che questo non sia che un punto di partenza, non basta solo tagliare, si deve anche ricucire e magari gettare i semi per far crescere qualcosa di nuovo.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
2 aprile 2013