Roma, confronto candidati sindaci: Raggi contro tutti

E’ stato un confronto frizzante quello tra i candidati sindaci a Roma su SkyTg24: Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Stefano Fassina (Sinistra Italiana), Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle), Alfio Marchini (Forza Italia) e Roberto Giacchetti (centrosinistra). Nel dibattito condotto da Gianluca Semprini non sono mancate le scintille, soprattutto quando i candidati sono arrivati a parlare di legalità.
L’esito del sondaggio televisivo ha visto Virginia Raggi al primo posto con il 43% delle “preferenze”, seguita da Roberto Giacchetti (20%), Giorgia Meloni (19%), Alfio Marchini (13%) e Stefano Fassina (5%).
Il confronto è partito abbastanza pacato con il tema delle buche nelle strade romane: Giacchetti ha proposto lo “060 buche” per segnalare in tempo reale le strade dissestate, e Marchini ha risposto dicendo che “se si continuano a tappare le buche con la sabbia, noi togliamo i soldi alle imprese”. Altro tema scottante e che ha suscitato tanto chiacchiericcio negli scorsi mesi, è quello del traffico: secondo la Raggi bisogna dare più importanza alla “mobilità pubblica, con più bus, tagliare gli sprechi in Atac, recuperare evasione, più car sharing, piste ciclabili ma anche la funivia che già è sperimentata in città europee”; sulla stessa linea si colloca Giacchetti che propone “investimenti per 150 nuovi bus e altri 70 a idrogeno”. Marchini pensa, invece, a “semafori intelligenti e sensori sotto l’asfalto, più tram e stop all’evasione dei biglietti alzando tornelli, autobus nuovi e vagoni con aria condizionata”.
Non poteva mancare una domanda sul debito storico della Capitale: un buco di circa 13 miliardi da sanare. Fassina ha subito rivendicato di averne proposto per primo la rinegoziazione, sottolineando che “ora sta diventando un tema comune”. Per la grillina, invece, “la prima cosa da fare è l’audit sulla gestione straordinaria, stupisce che dal 2008 non si sia fatto. La Scozzese ha detto che il 44% dei debiti non sono noti. I partiti non si sono occupati di sapere a chi i romani pagano 200 mln di euro ogni anno”. Infine, Giacchetti propone di “rinegoziare il debito, per cui i tassi che sono tra il 4 e il 6% vanno riportati ai tassi attuali. Bisogna razionalizzare il bilancio ordinario. Spero di abbassare l’Irpef e aumentare i servizi sociali”.
Arrivati al tema della legalità, gli animi dei candidati si sono scaldati. “Onorevole Meloni – ha attaccato la pantastellata -, ora che si vergogna del suo passato fascista, prendendo 13 mila euro al mese come parlamentare, perché non si è dimessa candidandosi? La doppia poltrona le serve come paracadute se va male?”, ha chiesto Virginia Raggi. “Il taglio dello stipendio lo risolvo andando a fare il sindaco – replica la Meloni – che come si sa guadagna molto meno di un parlamentare. Si dimetteranno invece i parlamentari M5S venuti a commissariarla con lo staff? Perché Di Battista non si è dimesso?”. La grillina si è poi scontrata con Marchini quando le ha chiesto: “Perché non fate più riunioni in streaming da un paio d’anni e il 60% dei comuni da voi amministrati ha problemi di onestà?”. “Mi viene da ridere – ha replicato la Raggi -, facciamo sempre riunioni in streaming lei non si è mai visto in Campidoglio in 3 anni. Vogliamo riportare onestà, coerenza e trasparenza nelle istituzioni e questo spaventa tutti”. Pronta la risposta del candidato di Forza Italia: “Avete il 60% di amministratori indagati”.
Infine la Raggi, che sembrava sola contro tutti, ha concluso dicendo che “queste persone vogliono apparire più pulite dei loro partiti, ci mettono la faccia ma tolgono i simboli perché si vergognano”. E Fassina: “Pretendo rispetto”.
Adesso, non resta che aspettare l’esito delle urne.