Pizzarotti sospeso dal M5S, Grillo teme contraccolpi elettorali

Il Movimento sospende Pizzarotti
Alta tensione all’interno del M5S; a seguito dell’avviso di garanzia per abuso d’ufficio che è stato notificato al sindaco pentastellato di Parma Federico Pizzarotti, il Movimento ha deciso di sospendere il primo cittadino del comune emiliano in nome della trasparenza, elemento che – secondo Grillo e diversi altri esponenti – sarebbe mancato del tutto nella gestione della vicenda che vede Pizzarotti indagato per le nomine del Teatro Regio. Dal Blog, il Movimento denuncia che «Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento»; ragion per cui – prosegue la nota – «si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico».
Pizzarotti replica: «mi aspetto delle scuse»
Pizzarotti ha replicato accusando direttamente i vertici del Movimento: «Mi aspetto scuse e chiarimenti dal direttorio. Non mi sembra il comportamento adeguato per una forza che aspira al governo. Sono stati irresponsabili». Il sindaco di Parma, inoltre, sostiene di aver provato a contattare i vertici già dall’autunno scorso senza però ottenere alcuna risposta; da qui la decisione di pubblicare i messaggi indirizzati a Di Maio e Roberto Fico. «Mi dispiace – ha scritto Pizzarotti – dover arrivare a questo punto. Chi mi conosce sa che non è nel mio stile. Se prima si fosse accettato un confronto che ritengo ovvio e basilare per un gruppo politico, e non avessi ricevuto un trattamento simile, tutto questo sarebbe rimasto fra quattro mura e saremmo usciti da questa vicenda più forti di prima». Il primo cittadino ha puntato il dito contro i vertici, rei – a suo dire – di aver usato metriche differenti per giudicare la sua condotta e quella del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. Su quest’ultimo, ha detto Pizzarotti, «c’è stato un tipo di comportamento, sul mio caso un comportamento diametralmente opposto». Pizzarotti ha infine messo sotto accusa anche le modalità con le quali è stata comunicata la sospensione: «Mi è stata mandata una mail alle 14.57 e alle 15.01 c’era già il post. Penso che il diritto di replica lo si dia a tutti. Pubblicare un post 4 minuti dopo mi sembra assurdo».
Il post di Grillo e i timori per le elezioni
Se la vicenda Nogarin aveva già creato un bel po’ di scompiglio nel Movimento, l’avviso di garanzia a Pizzarotti e lo scambio di accuse tra la direzione e il sindaco di Parma non sono certo la condizione ideale per affrontare al meglio la campagna elettorale, specie per un soggetto politico che ha sempre marciato sotto il vessillo dell’onestà e ne ha fatto un proprio motivo di vanto. Lo sa bene Beppe Grillo, che nella mail di risposta a Pizzarotti non ha nascosto le criticità che potrebbero sorgere in vista delle elezioni: «i tuoi comportamenti – riferito a Pizzarotti ndr – soprattutto se riguardanti fatti commessi nell’esercizio delle funzioni di sindaco, incidono sull’immagine del MoVimento 5 Stelle, riflettendosi inevitabilmente sulla credibilità dell’azione politica del MoVimento, aspetto particolarmente delicato nell’imminenza delle prossime elezioni amministrative».
Pizzarotti, replicano Di Maio e Raggi
Secondo Luigi Di Maio «la questione di Parma non ha nulla a che vedere con questioni personali, abbiamo solo applicato il regolamento sulla trasparenza, perché c’era stato nascosto un avviso di garanzia grave per tre mesi. Abbiamo applicato una regola, perché il Movimento 5 Stelle è il Movimento 5 Stelle e non il Pd». Il vice presidente della Camera ha inoltre aggiunto che «su Nogarin non abbiamo ancora deciso», ma – ha sottolineato – «è stato trasparente». L’inchiesta su Pizzarotti, invece, «è stata nascosta per tre mesi». Per quanto riguarda l’accusa mossa dal sindaco di Parma sul fatto di trascurare i rapporti con gli amministratori locali, Di Maio ha replicato: «Ci sono sindaci che non ho mai avuto modo di incontrare, non credo ci siano separazioni in casa per questo». Anche Virginia Raggi, candidata a sindaco di Roma per il M5S, ha preso le distanze da Pizzarotti, ponendo l’accento sulla mancanza di trasparenza: «Il punto è molto chiaro e credo il blog l’abbia spiegato chiaro. C’è stato un problema di trasparenza nei confronti soprattutto dei cittadini. Per cui Pizzarotti questa situazione la conosceva da tempo e purtroppo non l’ha resa nota».