Il Senato boccia la sfiducia al governo, Renzi: «Tempa Rossa? Azione legittima»

Con 183 no e 96 si il Senato ha respinto la sfiducia presentata dai Grillini. Palazzo Madama ha così bocciato la prima mozione di sfiducia del M5S contro il governo, mentre la seconda di Forza Italia, Lega e Cor è stata respinta con 180 no e 93 si.
«La politica è altrove e quando avrete finito con le vostre sceneggiate televisive noi vi aspetteremo là….perché voi utilizzate la mozione di sfiducia come la bandierina da sventolare nei talk show» ha ribadito il premier Matteo Renzi che, parlando dell’inchiesta Petrolio, ha sottolineato di aver agito in buona fede e di aver introdotto l’emendamento nella Legge di stabilità per sbloccare il Paese :«Se sbloccare l’Italia è un peccato accusateci di questo peccato. Ma un reato non c’è.Quell’emendamento è stato discusso e anche subemendato. Voi avete legittimamente votato contro ma poi la maggioranza lo ha approvato. È questo il procedimento parlamentare».
Sull’inchiesta di Potenza, il premier ha chiarito che l’intera vicenda non si è chiusa con il referendum, e ha auspicato una celere risoluzione delle indagini. «Noi ci auguriamo che i magistrati possano essere messi nelle condizioni di concludere le indagini velocemente, perché noi vogliamo sapere i nomi dei colpevoli, non come quelli che sparano nel mucchio e dicono che sono tutti colpevoli».
Per far fronte all’affondo pentastellato, Renzi ha voluto illustrare i successi del governo, dal lavoro alla giustizia, passando per il debito pubblico. «Il ‘Flop Act’? Un’accusa strumentale nei confronti della riforma del mercato del lavoro. Meno 22%” le richieste di disoccupazione» ha attaccato il premier, continuando la sua linea difensiva: «Io sono per la giustizia sempre non per giustizialismo , credo nei tribunali e non nei tribuni, credo nelle sentenze e non nelle veline che violano il segreto istruttorio. Inoltre, da quando ci siamo noi, il debito è passato dal 132,4 al 132,7, un numero molto impressionante. Ma tra il 2008 e il 2011, il debito sul Pil è passato dal 102 al 116% per poi crescere ancora. Questi sono i numeri e i fatti.
Il capo del governo ha infine replicato alle accuse di inconcludenza dell’opposizione, sottolineando che «l’accusa di totale inadeguatezza trova evidente e stridente contraddizione con la realtà: in questi due anni abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Si può condividere o meno il merito dei provvedimenti, ma nessuno da destra o da sinistra può negare che siano stati fatti».