Guidi a Potenza: “Per i pm sono la parte offesa”. Delrio al contrattacco su dossier

“Dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa” – ha dichiarato l’ex ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dopo l’audizione come persona informata sui fatti davanti alla Procura della Repubblica di Potenza, nel filone d’indagine sul petrolio in Val d’Agri relativo al presunto ‘emendamento in favore di Total’. E dopo aver risposto a tutte le domande dei magistrati, li ha ringraziati, quasi confortata, per averle dato “possibilità, in tempi così brevi, di chiarire questa vicenda così spiacevole per me”.
GUIDI, DA PERSONA INFORMATA SUI FATTI A PARTE OFFESA
L’ex ministro Guidi ha risposto alle domande del procuratore Luigi Gay, dell’aggiunto Francesco Basentini e del sostituto Laura Triassi in un colloquio che è durato circa tre ore e mezza. Il tutto cominciando da una ammissione: “Solo ora sto scoprendo davvero cosa faceva Gemelli alle mie spalle e con il mio nome. Cercavo di aiutarlo è vero, ma non avevo capito chi era veramente” – è lo sfogo più sentito della Guidi, potentissima fino alla scorsa settimana e ora finita sui giornali per gli interessi del compagno e convivente.
Tanti sono stati gli argomenti affrontati nella conversazione con i pm. Dall’ormai noto emendamento, al ‘viaggio fatto a Torino per cercare di risolvere un problema lavorativo del compagno’, ai rapporti di Gemelli con i lobbisti, con la ‘cricca’ del petrolio e con i nuovi ‘furbetti’. La Guidi ha deciso di rispondere a tutte le domande che le sono state poste e, siccome nella sostanza il legame di coppia non esiste più, anche a quelle sul compagno Gianluca Gemelli a proposito del quale avrebbe potuto astenersi, visto che i due sono conviventi e hanno un figlio (condizione a cui si applica la “facoltà di non rispondere” che tutela i coniugi). “Vorrei prima di tutto ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me – dice la dichiarazione – ho risposto a tutte le loro domande, dal punto di vista giuridico ho appreso di essere persona offesa”. (Parte lesa è chi subisce un danno morale o materiale derivante da un reato).
Le dichiarazioni della Guidi avrebbero confermato l’ipotesi accusatoria a carico del compagno, il quale avrebbe compiuto un sospetto traffico di influenze, il reato ipotizzato dalla Procura di Potenza. In sintesi, Gemelli avrebbe utilizzato il nome dell’allora ministro per indurre i vertici di Total a ritenere che ‘l’emendamento alla Legge di Stabilità 2015’, che consentiva di limare il progetto Tempa Rossa, fosse una sua operazione. Accusa che avrebbe trovato conferma nelle parole di ieri dell’ex ministro la quale, dunque, risulta essere una vittima. D’altronde, stando agli atti, il compagno Gianluca Gemelli avrebbe cercato di compiere la stessa operazione per un appalto di Erg: non riuscendo stavolta però nell’intento.
“Il ministro Guidi ha fatto un errore. Non c’è niente di illecito ma ha fatto un errore e ne va preso atto. In Italia adesso chi sbaglia va a casa” – ha sottolineato il premier Matteo Renzi. La senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, ha invece dichiarato di “non aver mai avuto rapporti con Gianluca Gemelli e non ho nulla a che vedere con Tempa Rossa, di cui non mi sono mai occupata, né con altre vicende interessate da questa indagine”, mentre il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, non ha commentato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta: “c’è tutto sui giornali” – ha detto.
SI ALLARGA L’INDAGINE, DOSSIER SU DELRIO
L’indagine si allarga. Anche il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, è stato tirato in ballo dalla ‘cricca’ del compagno dell’ex ministra: “mai ricevuto pressioni o ricatti” – ha tagliato corto. Ma vuole sapere, e per questo presenterà denuncia in Procura, perché ha detto di essere “interessato a sapere se esiste o è esistita un’attività di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata su presupposti totalmente infondati. Attività che considererei molto grave non solo nei miei riguardi, ma anche verso ogni cittadino italiano che possa esser oggetto di tali attenzioni. Per questo motivo presenterò un esposto alla Procura. Ho letto oggi da articoli di stampa che – ha aggiunto Delrio – sono al centro degli interessi di un comitato d’affari che non conosco, da cui non ho mai ricevuto pressioni o condizionamenti e tantomeno ricatti ai quali evidentemente non mi sarei mai sottoposto”.