Inno di Mameli: nei programmi scolastici per legge

È stato approvato quest’oggi dal senato il ddl che introduce l’Inno di Mameli nei programmi scolastici.
Unico partito che si dichiarato contrario alla nuova legge la Lega che nell’Aula del Senato hanno fortemente contestato la proposta sostenendo che in terre padane gli scolari non sono tenuti a conoscer l’inno. Solo il segretario Roberto Maroni ha gettato acqua sul fuoco affermando: “Quando si canta, purché non sia stonato, per me va sempre bene”.
L’ex Guardasigilli Roberto Castelli non è stato altrettanto diplomatico: “Io sono sempre stato convinto che Metternich avesse ragione” ed ha poi dichiarato di esser legato più alla sua terra che alla penisola italiana. Lo stesso sentimento di “non appartenenza” all’Italia è stato espresso anche da altri esponenti del Carroccio che hanno parlato di “carattere fittizio” di un’unita’ nazionale non ispirata al federalismo e “svuotata di sovranità’ dalle richieste dell’Unione europea.
I senatori degli altri gruppi hanno invece espresso “sdegno” per le dichiarazioni dei leghisti. Il senatore democratico Giovanni Procacci, tra gli applausi, ha chiesto: “perché demonizzate la storia e la memoria del Paese? Alberto da Giussano, vostro simbolo, e’ ricordato nell’inno che disprezzate”.
Conosciuto anche come Fratelli d’Italia, per via del verso introduttivo, scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro sarà inserito in tutti i programmi scolatici. È inoltre stato istituito il “Giorno dell’Unita’ nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”, si celebrerà il 17 marzo di ogni anno (in continuità con il festeggiamento dei 150 anni) ed ha lo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di consolidare l’identità nazionale.
L’Inno di Mameli non sarà soltanto fatto studiare ma saranno spiegati agli studenti anche i suoi fondamenti storici e gli ideali che esprime.
Ricordiamo che Il ddl approvato quest’oggi trae origine dalla confluenza di due testi, il ddl di iniziativa governativa del 12 aprile 2012, e di un progetto di legge già approvato dalla Camera il 20 giugno scorso.
Enrico Ferdinandi
8 novembre 2012