Renzi, due anni di governo:“Stessa fame del primo giorno”

E’ arrivato il momento dei bilanci per Matteo Renzi: a due anni dalla salita a Palazzo Chigi il Premier si racconta ai microfoni dei cronisti.
“Tanta strada è stata fatta, ma molta resta da fare: ho la stessa fame del primo giorno”, ha spiegato il primo ministro cercando di sintetizzare l’operato del governo da due anni a questa parte. “L’Italia non è più il problema d’Europa. L’Italia c’è, è forte e solida, ma ci sono ancora tante cose da fare”, ha poi aggiunto rivolgendosi alla stampa estera.
“Mai sono state fatte così tante riforme in così poco tempo, ma siamo ancora affamati perché ci sono ancora troppe persone senza lavoro”. “Il futuro è tornato di casa in questo Paese, il passato c’è sempre stato, lo sapete, ma la vera sfida è portare il futuro ad avere residenza in Italia e solo la politica può farlo”.
“In due anni molte delle iniziative che il governo aveva scelto di realizzare stanno andando avanti: legge elettorale, scuola, pubblica amministrazione. L’Italia aveva il segno meno su Pil e occupazione, ora abbiamo il più. Non è ancora chiusa la partita sulla riforma costituzionale, ma è la prima volta in Occidente che un ramo del Parlamento vota per il suo superamento”, ha ribadito ancora Renzi.
E poi, immancabile intervento sul ddl Cirinnà: “Speriamo di chiudere entro qualche giorno”, ha detto il presidente del Consiglio. “Via via che gli altri si sfilano, l’accordo lo facciamo con chi ci sta”, ha detto, riferendosi al passo indietro fatto dal Movimento 5 Stelle venti minuti prima di votare. “Oggi il problema che abbiamo è che non si vada avanti da nessuna parte, che il dibattito sia bloccato, che sia la strada di un emendamento di governo o un accordo parlamentare la certezza è che questa legge si faccia”. Il Pd, ha proseguito ha 112 voti: “Occore arrivare a 161. Occorre trovarne altri 49 o 50. Di conseguenza serve l’accordo di qualcun altro e non basta un solo partito. C’era una prova d’intesa col M5s che venti minuti prima di votare l’emendamento Marcucci si è tirato indietro. Si dice che cambiare idea è segno di intelligenza, allora loro sono dei geni assoluti, perché hanno cambiato idea costantemente”.
E riguardo la questione migranti, invece, ha detto che “con la Germania, con l’opinione pubblica tedesca, ci sono stati problemi rispetto al passato per il fatto che c’erano mani larghe nel controllo degli arrivi. La preoccupazione era che l’Italia non facesse i controlli per tutti: questo è stato parzialmente vero in passato, non ho problemi ad ammettere che non sempre i controlli sono stati impeccabili. Adesso però la situazione è rovesciata e siamo al 100% dei controlli, con le impronte digitali e i rilevamenti. Anche perché si è unita all’esigenza umanitaria anche quella della sicurezza”, ha detto Renzi, che ha rivendicato che sulla politica dell’immigrazione “se c’è un Paese che non ha cambiato idea, quello è l’Italia”. In merito all’idea di chiudere la frontiera del Brennero, Renzi ritiene che sia “assolutamente sbagliata nella sostanza e anche nel valore simbolico: colpisce al cuore anche l’idea stessa di integrazione in Europa. Spero che da qui al prossimo Consiglio europeo, ma non sarà facile, possa esserci un lavoro molto serio di tutti per risolvere la questione austriaca”.
Ultimo passaggio sull’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria, il prossimo 22 dicembre: “Tenetevi forte, so che non ci crederete – ha detto Renzi rivolgendosi ai giornalisti – ma così come sembrava impossibile la Variante di valico, il 22 dicembre inauguriamo la Salerno-Reggio Calabria. E a tutti quelli che hanno fatto un ‘oohhhh’ di stupore gli faremo fare un pezzo di strada e guido io”.