M5S, Cirinnà e quei dati Luiss che fanno cambiare rotta al movimento

A seguito della polemica aperta nei giorni scorsi dalla decisione del M5S sulla strada da intraprendere circa l’approvazione del ddl Cirinnà, torna un nuovo post sul blog di Beppe Grillo per chiarire ulteriormente la decisione presa.
“Con una votazione sul Blog del 28 ottobre 2014 gli iscritti al M5S hanno espresso la loro posizione favorevole sulle unioni civili. Il quesito non conteneva però espliciti e diretti riferimenti alla stepchild adoption, né le spiegazioni necessarie per esprimere un voto consapevole su un tema tanto complesso e delicato- continua poi- in via del tutto straordinaria Grillo e Casaleggio, in qualità di Garanti del M5S, si sono assunti la responsabilità di rinunciare a un’ulteriore voto sul blog e di lasciare ai portavoce la libertà di decidere sulla stepchild adoption secondo coscienza, sulla base di principi personali”.
Pertanto sembra essere chiara la strada intrapresa: il M5S dirà “sì” alle unioni civili ma con riserva sulla questione della stepchild adoption e questa riserva sarà lasciata ai “dettami” e valori che ciascun rappresentante 5 stelle si sentirà di seguire nel pronunciare il proprio voto, secondo coscienza.
Una questione eticamente delicata, pertanto una questione che non può essere imposta da un leader, quella sulle adozioni.
Secondo l’Adnkronos, a pesare sul cambio di rotta, ci sarebbero i dati della Luiss sull’elettorato M5S. Dati che indicano come, a votare i 5 Stelle, sarebbe soprattutto un elettorato di destra, che se vincolato anche sulla stepchild, potrebbe rappresentare un clamoroso autogol all’interno del Movimento.
Le polemiche piovono da ogni fronte, non solo dal Pd che all’inizio poteva vantare la sicurezza dell’approvazione del ddl Cirinnà e che ora all’improvviso vede traballare quel sogno sulle unioni civili; le polemiche giungono anche dal fronte interno al M5S, giungono dai sostenitori del Movimento che si esprimono sul web, canale di comunicazione aperto dallo stesso M5S e riconosciuto come uno dei grandi punti di forza, mancante nei partiti italiani attuali.
Alcuni cittadini rispondono a tono a Grillo, parlano di tradimento per le speranze disattese, alcuni di tradimento alla democrazia diretta, (principio cardine per il Movimento), ora ridotta a un fatto di coscienza personale che sembra voltare le spalle al volere collettivo.
Arrivano però anche delle dichiarazioni di assenso verso quanto è stato deciso all’interno del M5S e arrivano da Mentana, il direttore di TgLa7, il quale sostiene che questa sia la “prima vera mossa politica compiuta dai 5 stelle” da quando hanno iniziato il loro lavoro al governo.
Dichiarazioni molto chiare quelle che Mentana ha rilasciato a Il Fatto Quotidiano sugli ultimi risvolti dell’approvazione del ddl Cirinnà ad opera del M5S: “Così facendo – continua – hanno scelto di non fare da stampella al Pd, con l’obiettivo di far esplodere le contraddizioni all’interno del partito di Renzi e della maggioranza di governo. Grillo ha deciso di non coprire a sinistra l’esecutivo, mettendo nei guai il premier”.
Sono in molti a concordare con il pensiero del direttore di TgLa7, perché con questa mossa del M5S, rimettendo ogni decisione alla libertà e sensibilità di ciascun rappresentante, il ddl Cirinnà sembra assumere un enorme punto interrogativo e certamente l’approvazione o meno di questo disegno, dipenderà più che dalle forze esterne, dalla risoluzione dei dissidi interni al Pd.