Alfano, modifiche alla Cirinnà o gravi ripercussioni

La proposta di Alfano
Eliminare dal ddl Cirinnà qualsiasi analogia col matrimonio e la norma sulle stepchild adoption: questa, in sostanza, la proposta avanzata da Alfano nei confronti del Pd, un’idea utile a costruire una larga maggioranza parlamentare sulle unioni civili e ad evitare «gravi ripercussioni» che potrebbero sorgere dall’intesa Pd – MoVimento 5 Stelle. «Noi – ha spiegato Alfano – chiediamo al Pd di rimediare al vizio di origine. All’errore che ha generato questo gioco degli specchi per cui sembra che la legge si occupi di adozioni e non di diritti patrimoniali individuali. Se dal testo si elimina il riferimento alle adozioni e le analogie tra diritti e doveri dei coniugi si possono aprire scenari interessanti. Se il tema delle adozioni passasse contro la volontà della gran parte degli italiani, con una maggioranza di estrema sinistra, cioè Pd più sinistra a Cinque stelle, non farebbe nascere una nuova maggioranza, ma sarebbe certo un fatto grave e traumatico».
Alfano e la grande maggioranza
Se il Pd avallasse la proposta di Alfano, la maggioranza sulle unioni civili in Parlamento sarebbe sicuramente più ampia ma, numeri alla mano, risulta difficile credere che i 31 rappresentanti di area popolare (Ncd – Udc) possano influire in modo decisivo rispetto ai 300 membri del Pd o ai 91 del MoVimento 5 Stelle. Stesso discorso vale anche per il Senato, dove Ncd – Udc contano 32 rappresentanti mentre il Pd ne ha 112 e il M5S 35. A questo occorre aggiungere la ‘libertà di coscienza’ predicata da Renzi in merito al ddl Cirinnà e il fatto che i 5 stelle siano pronti a votare il disegno di legge ‘così com’è’. Se la Cirinnà fosse convertita in legge senza modifiche, ci sarebbe comunque una larga maggioranza parlamentre (Pd e M5S in primis) e costituirebbe un’ottima occasione – seppur indiretta – per il Pd di puntellare il proprio consenso al di fuori delle Aule, con buona pace di Alfano.
La stepchild adoption è un male della società e un pericolo per i bambini?
Sul tema stepchild adoption, Alfano chiede una rivisitazione profonda del ddl Cirinnà, che a suo dire spianerebbe di fatto la strada al cosiddetto utero in affitto e andrebbe persino contro i dettami della Costituzione (art. 29 in particolare). La Cirinnà non intende però inserire le unioni civili nel recinto del matrimonio; sono due istituti distinti e tali resteranno. Ci domandiamo, piuttosto, quale grave danno arrechino alla società due persone dello stesso sesso che decidano di avere un figlio attraverso l’intervento di un donatore – donatrice consenziente. I dubbi sulla consistenza del grave danno (secondo alcuni incalcolabile per la salute del bambino) aumentano dopo la messa in onda di questo servizio delle Iene (http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/01/31/nina-ti-presento-la-mia-famiglia_9912.shtml) nel quale sono proprio i più piccoli – figli di coppie omosessuali – a mettere in chiaro le cose e a decretare la fine della fiera.
Alfano e l’estrema (inesistente) sinistra
Parlare, inoltre, di ‘maggioranza di estrema sinistra’ tirando in ballo Pd e M5S sembra più che mai una forzatura volta a cercare di costruire un nemico inesistente (l’estrema sinistra) che ad affrontare il dibattito considerando l’avversario politico un interlocutore con cui confronarsi senza barricarsi dietro al colore della casacca. La storia del Pd è nota a tutti, sono ben pochi ormai i rappresentanti provenienti dalla vecchia sinistra del Pci (molti, invece, i democristiani) e per quanto riguarda il M5S la ‘contaminazione estremista’ proprio non sussiste. Che in Aula manchino del tutto partiti antisistema è confermato da Alessandro Pizzorno il quale, in contrapposizione con quanto osservato da Sartori (quest’ultimo identifica il caso italiano come modello a pluralismo polarizzato, almeno fino agli anni ’70), sostiene che non ci siano partiti estremisti/antisistema, anzi, in determinate occasioni le cosiddette due sponde trovano addirittura accordi e si scambiano favori (un po’ come accaduto nel momento di formare i governi Letta e Renzi, con Ncd a fare da ‘stampella’) «in un livello politico poco visibile».
Per Alfano il referendum è l’extrema ratio e sarà trionfale
Ad ogni modo, se la Cirinnà fosse approvata senza le modifiche suggerite da Alfano, quest’ultimo sarebbe pronto a ricorrere alla via referendaria: «Il referendum sarebbe sulle adozioni e su ogni eventuale analogia col matrimonio, e sarebbe trionfale». Vedremo come si evolverà la situazione.