Ddl Cirinnà: via alle discussioni degli emendamenti

<<Sento un peso enorme, quello della felicità degli altri […], che si vuole mediare? un diritto o c’è o non c’è>>. Così il 28 gennaio, prima della discussione del ddl Cirinnà al Senato, si era espressa la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria di questo disegno di legge.
Ovviamente dalle parole della senatrice si intuisce la convinzione e la determinazione nel voler portare a compimento un disegno di legge delicato, che entrerà nelle case delle persone e che regolerà le loro vite, pertanto questo rende la questione fortemente sentita e dibattuta dall’opinione pubblica e dai suoi rappresentanti. Con questo disegno saranno regolate le unioni civili sia fra eterosessuali che fra omosessuali e proprio per la sua importanza e delicatezza le discussioni che si innestano sulla questione stanno portando a scontri ideologici e politici.
DA DOVE PROVENGONO GLI EMENDAMENTI?
Gli emendamenti presentati sono circa seimila e provengono da più correnti della nostra politica, dall’opposizione in particolare; circa cinquemila di fatti sono stati presentati solo dalla Lega Nord e secondo alcuni sono stati studiati appositamente per fare ostruzionismo. Altri trecento vengono da Forza Italia e sessanta dallo stesso PD, nove di questi emendamenti sembrerebbero attribuibili ai cattolici all’interno del PD. Bisogna ricordare che il M5S, è l’unica forza all’opposizione che apprezzabilmente e in maniera coerente non ha presentato alcun emendamento per ostacolare o rallentare i tempi di approvazione del ddl, dunque che non ha intenti ostruzionistici.
Tra gli emendamenti presentati i più importanti sono quelli attribuibili al senatore del PD Giuseppe Lumia, circa dodici e possiamo dire che hanno l’intento di migliorare il testo del disegno di legge, in particolare la norma che equipara matrimonio e unioni civili, cercando di rendere più morbida questa norma, la si può estendere anche ad alcuni contrari, come ad esempio il gruppo di Dennis Verdini.
Altri emendamenti poi, provenienti sempre dal PD, sono frutto del pensiero della corrente cattolica all’interno del partito democratico e presentano posizioni decisamente restrittive circa l’adozione coparentale piuttosto che affido rinforzato o ancora la repressione della gestazione per altri.
Ovviamente non sono ancora visibili o consultabili tutti gli emendamenti proposti, questi e altri che trattano di una mediazione ulteriore sul tema di stepchild adoption ci sono stati forniti da alcune indiscrezioni.
IL “PACCHETTO” LUMIA COSA INTENDE CAMBIARE?
Anche da alcuni esperti di diritto, gli emendamenti presentati dal senatore del PD Giuseppe Lumia sono stati giudicati come un miglioramento del testo nel ddl, senza pretesa alcuna di stravolgerlo nel suo impianto.
Presenta alcuni rimandi ad articoli del codice civile con l’unico risultato di specificare e ribadire che l’unione civile è un istituto diverso dal modello del matrimonio.
Sulla stepchild poi, gli emendamenti presentati dal senatore Lumia e da alcuni suoi colleghi sembrano seguire una strada ragionevole che intende certamente ribadire l’importanza di eliminare qualsiasi forma di discriminazione tra figli di coppie omosessuali o eterosessuali; quello che intende fare l’emendamento è migliorare il testo e rendere esplicito il ruolo del giudice, in riferimento ai poteri d’indagine.
Sulla stepchild adoption poi, c’è un altro emendamento proveniente anch’esso dal PD, precisamente dal senatore Marcucci che prevederebbe l’adozione successivamente e due anni di preaffido, indubbiamente potrebbe essere considerato un ulteriore tentativo di mediazione per il ddl.
Innumerevoli dunque gli emendamenti in discussione e dei quali si discuterà per circa due settimane.
Sembra comunque ormai certo il risultato favorevole per l’approvazione del ddl Cirinnà, l’unica questione è circa le modifiche che il disegno subirà e quali emendamenti avranno la meglio, se quelli cosidetti “migliorativi” o quelli di stampo ostruzionistico.