Capuozzo si dimette da sindaco di Quarto

Capuozzo lascia l’incarico
«Mi dimetto da sindaco. Non è una resa, ma un gesto di responsabilità. E’ impressionante tutto quello che è accaduto intorno a questa vicenda. Questa è una sconfitta politica, ma anche una vittoria della camorra»: così, con voce commossa, Rosa Capuozzo si è dimessa dall’incarico di sindaco del Comune di Quarto. La rinuncia al proprio incarico è arrivata nelle scorse ore mentre Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, ha disposto la trasmissione alla Procura di Napoli degli atti dell’audizione della Capuozzo di martedì scorso a San Macuto.
Capuozzo, gli ultimi giorni da sindaco e l’isolamento da parte del M5S
Nonostante l’indagine per sospetta infiltrazione mafiosa nel Comune di Quarto, che valse alla Capuozzo l’espulsione dal Movimento 5 Stelle, l’ex prima cittadina aveva deciso di andare avanti a testa alta con il proprio mandato: «E’ inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca. Il M5S ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo Sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca. Non si governano così i Comuni ed i territori difficili, non si abbandonano così migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel movimento. E’ una forma di rispetto che Quarto meritava: rimanere e combattere. E’ stata fatta una scelta politica in una stanza grigia di Milano. Io ho fatto una scelta di principio per i cittadini onesti di Quarto. Ora lavoreremo per il territorio in modo ancora più incisivo con i principi del movimento nell’anima». La strada, però, sembrava già tracciata all’interno del Movimento: come precisato dalla stessa Capuozzo, la richiesta di dimissioni avanzata dal direttorio pentastellato aleggiava da tempo; una richiesta che, parole dell’ex sindaco «è scelta di convenienza del Movimento, che in questo momento – alla luce delle mie dimissioni – si deve assumere nei confronti della città di Quarto la sua responsabilità». La mia decisione, ha precisato l’ex sindaco in conferenza «è una scelta di principio».
Durante il discorso, Rosa Capuozzo ha criticato il Movimento di Grillo, accusandolo di estrema variabilità di comportamento nei sui confronti; atteggiamenti che si sarebbero risolti nell’isolamento del sindaco di Quarto favorendone la via dimissionaria: «Mi sono sentita abbandonata da M5S ma si sono sentiti abbandonati tutti i cittadini di Quarto. Mi è dispiaciuta la reazione che ha avuto il Movimento a quello che è un problema. Quando c’è un problema non si scappa, lo si affronta». La Capuozzo ha infine ringraziato collaboratori e consiglieri comunali della maggioranza «per aver resistito su una barca in tempesta senza essere scappati come topi. Vado via perché mancano i numeri necessari per governare, siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese».
Capuozzo, un polverone mediatico evitabile
Le dimissioni della Capuozzo non interrompono il lavoro della Commissione parlamentare, cui spetta il compito d’indagare e far luce sulla presenza o meno d’infiltrazioni mafiose nel comune campano. Nel frattempo dal Movimento arrivano inviti a guardare avanti e a concentrarsi su altri problemi che affliggono il Paese; invito che raccogliamo volentieri ma su questa vicenda non era certo possibile sorvolare. Probabilmente la Capuozzo avrebbe dovuto lasciare l’incarico subito dopo la pubblicazione delle intercettazioni ma ciò non è accaduto e il polverone mediatico – seppur polverone – è, appunto, ovvia conseguenza di una scelta difficilmente condivisibile dell’ex sindaco, anche alla luce dei principi di moralità di cui il Movimento e i suoi rappresentanti si fanno fieri portatori.